Edicola di stazione

“Mi da’ La Repubblica senza il Venerdì?”
“Eccerto! Per forza! Anche perché oggi è lunedì!”
 
 L’edicolante della stazione è un quarantenne unto, a forma di pera, col mozzicone di sigaro perennemente in bocca che, a volte, purtroppo, accende. Barbetta rossiccia, malconcia, due capelli in testa, ha il coraggio di essere supponente, sprezzante e arrogante. La sua edicola ha due lati a vetrata che espongono libri e oggettistica. Non la solita oggettistica, non i soliti libri da stazione: i tascabili, i best seller, gli allegati a periodici. Propone, con l’etichetta del prezzo in un angolo, libri di un’editoria così minore che nemmeno sa di esistere. Libri stampati in qualche cantina, dallo stesso autore, forse, d’argomenti talmente locali da essere di quartiere. Alcuni hanno almeno vent’anni, altri dalla grafica, appaiono più recenti. Non ho mai indagato.
Da sei anni non ne manca uno dalla vetrina. A volte ne compaiono dei nuovi che presto invecchieranno. Si va da “La Smorfia” al “Feng Shui” passando per “Ernesto cuoco scapestro”; dai libri su “Storia della prostituzione in provincia di …“ a quelli di cucina locale. Cartine per far trekking sull’Appennino, quelle per visitare i bar di Milano e le immancabili capitali europee. A “Che Guevara” si affianca “Una notte con il duce” accerchiato dalla biografia di Berlinguer e “Occupano l’Emilia. Un viaggio inchiesta sull’avanzata della Lega Nord”. Imperdibile “Le vere origini del Parmigiano”.
L’oggettistica poi non è da meno: cuscino poggiatesta gonfiabile, Poncho con foto pubblicitaria degli anni ’80 (€2,99), borse shopping con improbabili fantasie scozzesi e, alla bisogna, ombrelli di ogni risma, ma sempre marrone/nero, a volte fantasie scozzesi (per abbinarli alle shopper). Il tutto adorno di buste-sorpresa per bambini, fuori produzione da anni, con ancora il prezzo in lire.
Non è esattamente un modo efficace di presentarsi al pubblico per un’attività commerciale, ma i clienti di stazione sono di bocca buona e, all’interno, ci si trovano pur sempre gli aggiornati quotidiani/settimanali/mensili. Inoltre, se vogliamo essere sinceri, anche l’edicolante ha un pregio, l’unico, quello di ascoltare buona musica e di avvolgere il viaggiatore, per pochi istanti, in atmosfere Jazz o Soul. Peccato arrivi poi l’olezzo del suo sigaro.

Informazioni su Pendolante

Pendolo dal 14 dicembre 2004. Per fare 43 km mi accontento di un’ora e tre mezzi di trasporto. Sono e faccio molte cose, ma qui sono solo una Pendolate. (Photos by Filippo Maria Fabbri)
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3 risposte a Edicola di stazione

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