Mi é capitato di leggere un post di Lorenzo Franzetti, nel suo blog Le cronache del topo. Dal treno alla sua tana letteraria.
Mi sono accorta solo dopo che era datato marzo 2010, eppure sembra scritto ieri.
La democrazia è in pericolo, si discute e ci s’infervora sui treni fermi. Ormai non c’è più gusto nel prendersela con le ferrovie dello stato, o le nord, o con il Padre Eterno. La periferia di Parabiago, desolata e annebbiata, con la neve che copre parzialmente il grigio, non trasmette che poche e fugaci emozioni: dentro uno scompartimento che manda odore di chiuso, la fantasia non riesce ad andare oltre le pagine di un giornale, al massimo arriva a sbirciare nella scollatura lontana di una viaggiatrice disorientata e accaldata, tre file di sedili più in là. La giusta distanza per non dare dell’occhio…