EDS: Temporale primaverile

image[Racconto non pendolare]
Il solito gruppo era già radunato davanti alle porte chiuse del Cinema teatro taglia. Un tempo l’insegna era più patriottica, ma un fulmine le aveva tolto l’italica “i” durante un temporale, in una serata del tutto simile a quella. Il cielo era un tappo scuro di nuvole basse e il vento colpiva a raffiche le giacche leggere dei presenti. Il cicaleccio allegro delle passate riunioni era spento da lampi minacciosi non abbastanza distanti: un luccicare inquietante di gialli che filtravano dal nero del cielo, intervallato da borbottii atmosferici sempre più vicini. Il paese era un deserto, nessuno per le strade, rare le macchine. Un senso d’irreale pervadeva il gruppo.
Col solito irritante ritardo il presidente del comitato delle scuole arrivò ad aprire le porte. Al suo passaggio il piccolo mare di intirizziti genitori si aprì silenzioso e nervoso per quella riunione dal tema scottante. Il novello Mosè spalancò le porte mentre una valanga d’acqua cascò letteralmente dal cielo e nessuno si azzardò a chiamarla solo pioggia.
Le poltrone del cinema furono occupate con logica separatista lungo il perimetro della sala, creando uno spazio vuoto al centro, territorio neutrale o forse ring per l’atteso scontro. Il presidente del Comitato prese posto sul piccolo palcoscenico, a sovrastare gli astanti, ma al suo sorridente “buonasera” in pochi risposero boffonchiando. “Dunque, ho voluto la riunione di stasera per discutere la distribuzione dei soldi raccolti con la festa delle scuole. Come sapete sono girate parecchie e-mail concitate di alcuni genitori…”
“No! E no, scusi sa. Non siamo mica solo genitori. Noi siamo Rappresentanti! Siamo stati eletti!” La donna in verde era spuntata dal rosso della poltrona come eiettata dal sedile e se ne stava con le mani sui fianchi a imitare un’anfora, ma da restaurare. In risposta ebbe lo sbattere della porta spalancata dal vento, prontamente chiusa. “Io dico solo – cominciò l’uomo in blu della prima fila – che non tutte le scuole hanno aderito con la stessa partecipazione e che l’impegno deve essere premiato. Faccio notare che il nido Arcobaleno ha presenziato con un solo banchetto di vendita torte perchè cara signora – aggiunse in falsetto – ci sono rappresentanti e rappresentanti”. Un rombo temporalesco sottolineò l’allusione. L’anfora sentendosi tirata in causa s’inalberò offrendo giustificazioni aggressive verso l’interlocutore e spostando l’attenzione sui genitori delle medie che non si erano certo sfiancati per la buona riuscita della festa. Come in un’ola da stadio i presenti iniziarono ad intervenire infervorati e in breve fu tutto un rimpallare di accuse che sfociarono in scurrilità e insulti. La donna in verde continuava a gridare indignata che lei era “rappresentante”, e la rissa ebbe inizio al grido di: “rappresentami ‘sto cazzo!”
Prima spintoni, strattoni e buffetti, poi ceffoni, morsi e calci. Un ombrello viola fu lanciato a giavellotto, scarpe bicolore usate come sanpietrini. Nella confusione l’uomo in blu si prese per i capelli come il barone di Munchausen, ma inutilmente tentò di sollevarsi schiacciato dal peso dell’anfora verde. Il presidente del Comitato esortava inascoltato alla calma, nascosto dietro il sipario bordeaux, poi tutto si bloccò in un fermo immagine con un colpo di cannone: un boato assordante prodotto da un tuono. E solo in quel momento i rissosi si accorsero del gruppo di bambini che li stavano osservando attoniti, raccolti all’ingresso della sala. Il gruppo della scuola di musica era lì per le prove del saggio di fine anno, tra di loro alcuni dei figli dei rappresentanti che in preda alla vergogna erano incapaci di reagire.
Fu il presidente del comitato delle scuole il primo a parlare, con pronta lucidità: “Bene, ecco, salve bambini… ci avete scoperto. Ecco, noi… stavamo provando, sì, ecco. Era una sorpresa … per uno spettacolo. La grande rissa…”
Silenzio.
“Bene – proseguì- possiamo andare. Lasciamo la sala ai bambini”. E mentre i genitori sfilavano a testa bassa verso l’uscita, il presidente aggiunse: “per quanto riguarda la distribuzione dei fondi raccolti durante la festa delle scuole, siamo quindi tutti d’accordo a dividere equamente, giusto!”.
Nessuno rispose.

———-
Questo racconto risponde alla chiamata de La Donna Camel per lEDS Arcobaleno.
Queste le regole:
1 arcobaleno intero20 grammi di magia non di più1/2 tazza di personaggio letterario scappato da un romanzo, fumetto, film, canzone, videogioco o opera di fantasia in genere.

Gli altri partecipanti:
– Tramonti di Angela
– La grande bolgia di Stefano
 Il professore delle favole di Hombre
Bazar di Melusina
– Pinocchio di Dario
– Avventura al Policlinico di Il Coniglio Mannaro
Il morbo infuria di Melusina
– Magia al Polo Sud di Michele
Madonna segreta di Gordon
Di padelle ne è piena la storia di Pernonsprecareunavita
Il morbo infuria di Melusina
Frammenti di vita di Lillina
I custodi del lunedì mattino di Marco
Spifferi di luce di Stefano
Alice nel paese dei cosplayer di Leuconoe
Apice di Michelarosa
Over the rainbow di Calikanto

Informazioni su Pendolante

Pendolo dal 14 dicembre 2004. Per fare 43 km mi accontento di un’ora e tre mezzi di trasporto. Sono e faccio molte cose, ma qui sono solo una Pendolate. (Photos by Filippo Maria Fabbri)
Questa voce è stata pubblicata in Esercizi Di Scrittura e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.

33 risposte a EDS: Temporale primaverile

  1. Stefano ha detto:

    Nulla di più realistico, queste sono scene di tutti i giorni, dal Parlamento alle scuole alle riunioni di condominio. E come sempre, i bambini rappresentano l’Arcobaleno dopo le tempeste dei Grandi.

    "Mi piace"

    • Pendolante ha detto:

      Manca del tutto del lato fantastico, effettivamente. Sono poco fantasy 🙂

      "Mi piace"

      • Stefano ha detto:

        Cara Pendolante, forse hai interpretato male il mio commento (o forse sono io che mi sono espresso in maniera troppo sintetica, per cui scusa!): volevo dire che sei riuscita a descrivere in maniera chiara una cosa che succede quotidianamente, racchiudendola nella cornice di un racconto.
        Rileggendo il mio commento, in effetti, non si capisce nulla, per cui scusa ancora e, anzi, ti dico che mi è piaciuto molto, proprio perchè mi sono immaginato all’interno della scena!

        "Mi piace"

  2. Pingback: La Grande Bolgia | Pensieri strani...eri

  3. Topper ha detto:

    Iniziativa originale. Ti riescono bene anche gli scritti non pendolari!

    "Mi piace"

  4. stravagaria ha detto:

    Ti confesso di aver letto entrambe le bozze sfuggite al tuo controllo e non ci capivo più nulla ma la chiusa che hai trovato soddisfa perfettamente le esigenze del racconto e mi piace molto. Mi piace comunque l’idea di aver sbirciato nei tuoi lavori in corso… 🙂
    Ps. A me tempo fa una delle gatte ha pubblicato una bozza passeggiando sulla tastiera 😉

    "Mi piace"

  5. ladonnacamel ha detto:

    Ottimo lavoro, questo finale infatti mi soddisfa di più di quello che ho letto stamattina su Feedly 😀 (A margine, io non scriverei mai un racconto direttamente nell’editor del blog, solo l’idea mi fa orrore! Poi io di gatti ne ho ben due, troppo pericoloso.)

    "Mi piace"

    • Pendolante ha detto:

      In effetti era orribile quel finale. Io scrivo spesso in giro, sul treno, mentre aspetto la bimba in piscina… quindi scrivo direttamente sul tablet nell’editor del blog. Il guaio non è quando imposto la data di uscita, è che poi mi dimentico…

      "Mi piace"

  6. Miss Fletcher ha detto:

    Bel racconto, hai la rara capacità di rendere le scene che descrivi reali!

    "Mi piace"

  7. apierri ha detto:

    Per fortuna i bambini ci guardano
    Il tappo scuro del cielo e altre numerose immagini proprio ben riuscite….rissa arcobaleno

    "Mi piace"

  8. Pingback: Magia al Polo Sud (EDS della Donna Camèl) | Scrivere per caso

  9. tiptoetoyourroom ha detto:

    Ci sono qua e là alcuni elementi che mi sono piaciuti molto: il paragone con Munchausen, l’anfora, l’uso dell’arcobaleno richiesto diviso nei vari colori con cui rendi visibili oggetti o personaggi. Complimenti, davvero una bella risposta alla chiamata!! 🙂

    "Mi piace"

  10. Dario D'Angelo ha detto:

    “Il cicaleccio allegro delle passate riunioni era spento da lampi minacciosi non abbastanza distanti […]”

    "Mi piace"

  11. Pingback: Di padelle ne è piena la Storia | pernonsprecareunavita

  12. Melusina ha detto:

    Io trovo che l’elemento fantastico c’è tutto, ed è quello che rende surreale una situazione senza sugo e boiosissima come una assemblea scolastica. Tu l’hai descritta come una fiaba grottesca. Meno male!

    "Mi piace"

  13. Pingback: Spifferi di luce | Pensieri strani...eri

  14. Calikanto ha detto:

    Ah, come mi mancano le assemblee dei genitori…
    Scusa, questo non c’entra col tuo racconto, una riunione come quella non la vorrei vivere mai!!!

    "Mi piace"

  15. Marco ha detto:

    Ha un che di Guareschi. Ed è un complimento 🙂

    "Mi piace"

  16. michelarosa ha detto:

    forte, mi ha ricordato una sala dove si tenevano convegni per i grandi e poi veniva usata per la ricreazione …..artistica dei piccoli, spesso entrando nei convegni di soppiatto con i bambini, mi rendevo conto che in fondo le bugie le dicono gli adulti….non dimenticherò mai la frase sul proiettore…..una frase senza senso…..per ricerche senza senso…..come lo possono essere solo i grandi ( mi hai rivoltata……so che il mio commento potrà sembrarti incoerente…..come i pensieri alla deriva….ma d’ d’altronde scriviamo eds per suscitare emozioni e tu ci sei riuscita in pieno……so che donna camel non mette voti nè vincitori, ma per me finora il tuo è il migliore )

    "Mi piace"

  17. Pingback: Over the rainbow | Tratto d'unione

Lascia un commento