Alla metà del Diciannovesimo secolo, erano decine di migliaia i bambini che – orfani, senzatetto, vittime della povertà o della negligenza dei genitori, delinquenti – vagavano per le strade di New York. Charles Loring Brace, un giovane pastore protestante, fondò l’Associazione Benefica per l’Infanzia per aiutare questa folla invisibile e in costante aumento. decise di tentare un controverso esperimento sociale; strappare questi bambini alle loro condizioni drammatiche, caricarli su treni e mandarli verso ovest, per farli adottare da nuove famiglie cristiane dell?America rurale.
Il Movimento dei treni degli orfani (Orphan Train Movement) fu attivo dal 1854 al 1929 e ricollocò più di centomila bambini. viene considerato il precursore della moderna pratica dell’adozione negli Stati Uniti
[Note dell’autirice – pag. 7]
Rea Meadows. Un treno pieno di vento. Rizzoli, 2011
Il treno era rumoroso, il sedile imbottito di crine decisamente scomodo. Violet era seduta dietro l’infermiera, la signorina Boden, che, appena più grande di alcune delle ragazze, teneva in grembo un neonato. Alla sua destra erano sedute due bambine di circa un anno, alla sinistre un maschietto di poco più grande. Il neonato non faceva altro che piangere, ma gli strilli erano coperti dallo sbatacchiare dei finestrini, dall’urlo del motore e dallo sferragliare delle ruote sui binari. Dopo che il treno fu uscito dalla città, gli edifici divennero più bassi e radi, e il panorama si fece verde, ondulato.
Il gruppo aveva lo scompartimento tutto per sé. Un minuscolo ragazzo tedesco dai capelli color paglia scherzava facendo capriole nel corridoio, fino a quando non gli fu ordinato di mettersi a sedere.
«Risparmia i tuoi numeri da saltimbanco per l’Indiana, Joseph» gli intimò la signora Comstock.
«Che cos’è l’Indiana?» fece quello.
«E’ il posto dove vi aspettano i genitori.»
[…]
Due giorni dopo la partenza da New York scesero dal treno a Sheridan, nell’Indiana. Sulla banchina tirava un forte vento, il sole picchiava e i bambini negli abiti stropicciati e polverosi, con la Bibbia in mano, sbatterono le palpebre e si urtarono come talpe. Il treno ripartì in un concerto di fischi metallici e sbuffi scoppiettanti, lasciandoli storditi e confusi, radunati intorno alla signora Comstock come un piccolo gregge spaurito. Il vento frustava le orecchie di Violet, che fu assalita da un improvviso, lacerante senso di solitudine. Senza neppure saperlo, si era aspettata di trovare una folla festante in attesa del treno, genitori che salutavano e facevano a gara per correre ad abbracciare i loro nuovi bambini. Bandierine e musica, perfino torte e punch. Ma la stazione era vuota.
Dei volantini svolazzavano qua e là trasportati dal ventiSI CERCANO CASE PER BAMBINI
Un treno della speranza carico di orfanelli arriverà a Sheridan, indiana, il giorno giovedì 15 giugno 1900.
L’assegnazione avrà luogo al Teatro dell’opera alle ore tredici. Questi bambini sperano di trovare una nuova casa presso di voi, dove potranno godere di una vita famigliare sana e felice. Una casa dove le cure attente, il buon esempio e l’insegnamento morale li prepareranno a una vita retta, umile e operosa. L’Associazione Benefica per l’infanzia di New York garantisce che si tratta di ragazzi e ragazze volenterosi e benintenzionati.
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.
[p.145-152]
In molti film e telefilm ambientati in quegli anni si parla di queste associazioni che collocavano i bambini orfani presso famiglie delle zone rurali. Spesso finivano a lavorare duro nelle campagne… Devo dire che l’argomento mi interessa.
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Devo ancora finirlo il libro, ma temo che la protagonista non troverà l’amore di una famiglia, ma duro lavoro. Il libro merita.
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Questo dev’essere un gran libro, mi ispirano trama e scrittura, è un argomento che mi piacerebbe approfondire.
Una domanda, si tratta di un romanzo di fantasia oppure è una storia vera resa romanzata?
Comunque sia hai scovato una vera chicca!
Bacioni Katia, buon pomeriggio!
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Credo sia di fantasia, ma te lo dico quando l’ho finito perché cerco sempre di non rovinarmi la sorpresa. È raccontato a capitoli. Tre protagoniste, età diverse. Madre settantenne, figlia sui quaranta e Vioket, bambina nel 1900. Scoprirò presto in che relazione sta con le altre due. Buon pomeriggio a te
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Molto affasciante come storia!
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Scusa, ci manca una enne… affascinante!
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Si capiva ugualmente 🙂
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