Il racconto di un Raduno: Parte prima

imageAVVERTENZE per la lettura: questo racconto è diviso in tre parti che verranno pubblicate tutte oggi. Chi volesse leggerlo integralmente, d’un fiato, può aspettare l’uscita del terzo post, nel pomeriggio.

La sveglia si sorprende di suonare così presto; non ci è abituata. Alle 3.40 lei torna a dormire, noi ci alziamo dal letto. Per la prima volta andiamo in due verso il Raduno dei blogger pendolari. Napoli è lontana e prima del Frecciarossa ci aspetta un Regionale. 《Pensa che fregatura se l’avessero cancellato…》. Lo hanno cancellato! Gufare si chiama a casa mia. Mentre aspettiamo l’autobus sostitutivo mi faccio prendere dall’abitudine: mi guardo attorno, scrivo le facce, la gente, l’attesa. Passata l’ora della partenza l’inquietudine sale. Nessun mezzo all’orizzonte. Inizia la messaggistica cellulare con Foxcóla di Passaintreno che ci aspetta a Bologna. Si decide: si prende la macchina. Una corsa adrenalinica sull’autostrada deserta, poi per le vie di Bologna. L’auto parcheggiata in zona parcometro, ma non c’è tempo per mettere i soldi. Tanto al ritorno, dopo due giorni, sicuro che l’avranno rimossa. Corriamo. Il treno aspetta sul binario. Davanti alla porta del vagone, cinque minuti alla partenza, riprendo fiato: mi accendo un sigaretta. È lì, alzando gli occhi, che la vedo: sulla pedana del vagone, Foxcóla mi guarda, mi aspetta, mi accoglie come ospite sulla soglia di casa. È giusto, è lei il capo treno, ma ci abito anch’io in quel condominio e ci sorridiamo, riconoscendoci. Un abbraccio, presentazione dei consorti, ci sediamo, si parte.
Vedersi per la prima volta, ma riconoscersi. Parlare nel treno silenzioso, raccontarsi, scoprirsi, colmare le lacune dei contatti in rete. E a Firenze si arriva in un minuto. Sali e scendi e appare Pendolo0 con suo marito e quel sorriso aperto e dolce che non vedo da troppo tempo. E la gioia e le presentazioni di chi non si conosce ancora diventa caciara e qualcuno da dietro ci zittisce. Che figura: siamo diventati quelli di cui sempre lamentiamo nei nostri viaggi pendolari. Si abbassa il tono e anche se i posti prenotati sono nell’altro vagone, si fermano da noi i fiorentini.
E se prima eravamo in quattro a viaggiare in Frecciarossa,
adesso siamo in sei a viaggiare in Frecciarossa.
Dovremmo incontraci tutti così, in treno.
A Roma Pendolo0 deve lasciare i posti abusivi e se ne va col marito in altro vagone e altra classe. Mica giusto: a loro spettano i biscottini col caffè. E io che non ho fatto colazione. Il treno deviato (non su una linea morta), un’ora di ritardo, non un minuto di silenzio tra di noi. Si scombinano i piani, si messaggiano agli altri pendolari: 《Ci troviamo in stazione, a Napoli, alle 11.》
[continua…]

Informazioni su Pendolante

Pendolo dal 14 dicembre 2004. Per fare 43 km mi accontento di un’ora e tre mezzi di trasporto. Sono e faccio molte cose, ma qui sono solo una Pendolate. (Photos by Filippo Maria Fabbri)
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12 risposte a Il racconto di un Raduno: Parte prima

  1. Tratto d'unione ha detto:

    Ma la macchina a Bologna poi te l’hanno rimossa o hai solo preso due o tre multe una sopra l’altra? 😉

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  2. pendolo0 ha detto:

    L’immagine e` veramente meravigliosa! 😀

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  3. foxcola ha detto:

    Vuoi farci soffrire con il racconto a puntate 😉! Aspetto il seguito 😊

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  4. Vitadapendolare ha detto:

    “..siamo diventati quelli di cui sempre lamentiamo nei nostri viaggi pendolari.” Ragazzi, ogni tanto è anche il nostro turno no!? 😉

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