Un intenso, faticoso lavoro di relazione con le altre madri, davanti a scuola, fatto di sorrisi e di parole. Che si sappia che parla perfettamente italiano, con accento emiliano, come chi ci è nato qui. Trasferirsi in una nuova città non è mai facile, ma lo è di più se ti porti impresso con la pelle un marchio di estraneità. Inserire la figlia nella classe era la sua più grande preoccupazione: non rifiutare mai gli inviti alle merende e ai compleanni, iscriverla in palestra – giochi di squadra – portarla al parco con gli altri bambini, nonostante la stanchezza del dopo lavoro. E rispondere a tutte le indiscrete domande con un sorriso, anzi, anticiparle, raccontando la sua storia di figlia d’immigrati, che si sappia che lei è cresciuta da italiana. E inserire in un discorso le battute di antico e inconsapevole razzismo: “ho sudato come una negra”, e vedere i visi dei presenti rilassarsi, togliendo loro il timore di fare una gaffe, e sapere che lo raccontetanno agli altri. E poi chiamare la rappresentante di classe e chiederle notizie sul catechismo, che si sappia che non sono mussulmani. Un lavoro stancante, sfibrante, senza tregua, ma forse, solo forse, porterà i suoi frutti e a sua figlia non toccherà esibire il biglietto dell’autobus ancor prima di salire, sentirsi dare del tu in ogni circostanza, trattare con maleducazione nei negozi, essere fermata per strada da chi chiede la tariffa o allontanata con un “non compro niente”.
Essere madre è davvero un lavoro stancante… ma per qualcuna di più.
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chi è salito sul treno
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Ho un nodo in gola.
E chi più di me può comprendere?
Tele. Sempre più vivide.
Sempre più belle.
Da V a V
Don’t look back – telepopmusik
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Sei un’enigma Vagone, ma va bene anche così. Da v a v
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No.
É solo che mi perdo nella delicatezza dei tuoi quadri.
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🙂 grazie
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Ci sono madri che faticano più di altre, di solito per maggiore consapevolezza…qualunque ne sia la causa. Hai fatto un bellissimo ritratto di donna.
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Per maggiore consapevolezza, sì. È tutto più semplice per le inconsapevoli…
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“ma solo forse”. temo anch’io.
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Temo che ne debbano passare di generazioni prima di togliere quel “forse”
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La fatica di essere donna e madre a volte è davvero grande.
Brava Katia, questa vita in viaggio è realistica e narrata alla perfezione.
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Una storia che nasce da situazioni reali
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Un lavoro a tempo pieno! l’autoironia è necessaria in questi casi!
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A tempo pienissimo e per tutta la vita 🙂
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Se tutte le madri fossero come te, quella madre non dovrebbe fare così tanta fatica.
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🙂 farei meno fatica anch’io… Questione di compatibilità 🙂
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