Bazzicava regolarmente i negozi dell’usato. Abbigliamento, Scarpe, accessori, libri… Consapevole del suo potere di consumatrice, si rifiutava categoricamente di cedere al “mercato” alimentando perversi meccanismi di sfruttamento di manodopera in paesi sottosviluppati e produzione di rifiuti inutili dettata dal cambio delle mode imposte dalle lobby dell’abbigliamento. Conosceva perfettamente le sconce dinamiche della globalizzazione avendole mangiate a pranzo e cena sin dalla più tenera età, assorbite dal padre che le insegnava a lei come agli studenti dell’Universita di Bologna. Là dove il riciclo dell’usato era possibile lei lo faceva proprio, sebbene ci avesse messo un po’ ad individuare i giusti negozi, quelli che garantivano la provenienza dei capi, che certo non era igienico tutto ciò che usciva dai cassonetti delle apposite raccolte. Sul cibo poi, solo alimenti a chilometro zero, provenienti da agricoltura locale, ovviamente biologico. C’erano, proprio vicino a casa, quasi su P.zza Maggiore, nel cuore di Bologna, un paio di piccoli negozi che proponevano prodotti eccellenti, confezionati in modo essenziale, senza sprechi, che poi, l’eleganza della semplicità … Certo, costavano di più, era ovvio, ma la qualità si paga. Era un piccolo piacere quotidiano trattenersi qualche minuto in negozio a chiacchierare con le altre clienti, tutte vicine di casa o colleghe o amiche di famiglia. Per questo arrivava sempre con qualche minuto di ritardo al lavoro, ma in fondo lo studio di architetti era anche suo, quindi nessuno se ne lamentava. Si occupavano prevalentemente di ristrutturazioni in bioedilizia delle ville sui colli bolognesi e i loro clienti diventavo spesso anche amici e arrivavano allo Studio grazie al passaparola, che chi risiede in certe zone prestigiose si conosce sempre, perché l’edilizia sostenibile è un po’ più cara, certo, però è un dovere nei confronti del pianeta e qualche sacrificio…
Cerca
Archivio
Categorie
Intervista: Caterpillar RadioRAI2
“L’ometto” su Radio ECZ
Amici sul Web
Pendolari sul Web
chi è salito sul treno
Dal 30 novembre 2011:
- 386.625 accessi
Pendolanti aggiornati
-
E poi prendeva treni usati di terza, quarta, quinta mano, preferibilmente scartati dal terzo, quarto, quinto mondo, obliterando biglietti usati…
(Parli come se quella tipa fosse morta… di certo, l’immagine sopra è di una donna dalla faccia molto usata…)
"Mi piace""Mi piace"
Morta no, poveretta. Magari cambiata
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ritratto perfetto, direi! Buon lunedì Katia!
"Mi piace""Mi piace"
Grazie Miss. Anche a te
"Mi piace""Mi piace"
un giorno potrai riciclare questo post
"Mi piace""Mi piace"
Ho già impresso il marchio “riciclabile” sulla confezione
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ecco. Guido lo ha detto prima di me… 😉 aggiungerei “che ansia…”
"Mi piace""Mi piace"
mi sembra stanca….tanto stanca
"Mi piace""Mi piace"
Sì, anche a me, ma con una punta di superbia, ma forse sbaglio
"Mi piace"Piace a 1 persona
ma le hai chiesto se potevi fotografarle gli anelli?!? 😛
"Mi piace""Mi piace"
Mi avvalgo della facoltà di non rispondere
"Mi piace""Mi piace"
A me colpisce il mignolo alzato, rivelatore di sicura sciccheria ben nascosta dietro il look finto povero. Visto che hai ambientato questa storia a Bologna mi permetto di citare il bolognesissimo Danilo Masotti (l’inventore degli “Umarells”) il quale definirebbe questa perla di donna tipicamente bolognese una classica “comunista vista mare”.
Ritratto perfetto!
Complimenti!
Sempre più brava!!!
"Mi piace"Piace a 1 persona
“Comunista vista mare” è bellissimo! Il mignolo è l’elemento indicativo… Grazie Tratto
"Mi piace""Mi piace"
Grazie a te, sempre
"Mi piace""Mi piace"
Bello inventarsi un personaggio dalle impressioni di uno sconosciuto 🙂
"Mi piace"Piace a 1 persona
Mi diverte molto, anche se resta la curiosità di conoscere la vera storia
"Mi piace""Mi piace"
Va bene così. La storia vera è quella scritta. 🙂
"Mi piace"Piace a 1 persona
😀
"Mi piace""Mi piace"
Sei troppo brava 😀 secondo me è tutto vero! Anche mia figlia (la#2) acquista usato nei capannoni, del resto facendo volontariato organizzano sgomberi ecc…e si vede che ci ha preso gusto. A volte torna a casa con certe cose assurde che non ti dico… L’altra figlia è tutto l’opposto, così non mi annoio!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Sono sicura che tua figlia lo fa con tutt’altro spirito rispetto alla radical chic che ho qui descritto. Non sono certo le scelte ecologiste ad essere messe qui in discussione, ma le motivazioni che emergono dalle modalità scelte… Poi le sorelle tendono sempre a differenziarsi. Anch’io e mia sorella siamo come il giorno e la notte
"Mi piace"Piace a 1 persona
Si capiva benissimo 🙂 diciamo che quando ho visto la borsa ho pensato a mia figlia 😉
"Mi piace""Mi piace"
🙂
"Mi piace""Mi piace"
Mi mette un po’ tristezza questa foto. È così magra…
"Mi piace"Piace a 1 persona
Anche a me ha messo tristezza guardarla…
"Mi piace""Mi piace"
Messa male è? deve essere la piega della bocca che la rende poco simpatica! io penso… 🙂
"Mi piace""Mi piace"
Contribuisce di certo, ma era l’atteggiamento generale a infastidire… Magari aveva solo mal di schiena
"Mi piace""Mi piace"
Me la sono vista davanti agli occhi! Spero per lei che possa fare qualche cambiamento!
"Mi piace""Mi piace"
Le scelte sono anche giuste, sono le motivazioni a dar da pensare.
"Mi piace"Piace a 1 persona