Vite in viaggio: La donna dell’usato

Bazzicava regolarmente i negozi dell’usato. Abbigliamento, Scarpe, accessori, libri… Consapevole del suo potere di consumatrice, si rifiutava categoricamente di cedere al “mercato” alimentando perversi meccanismi di sfruttamento di manodopera in paesi sottosviluppati e produzione di rifiuti inutili dettata dal cambio delle mode imposte dalle lobby dell’abbigliamento. Conosceva perfettamente le sconce dinamiche  della globalizzazione avendole mangiate a pranzo e cena sin dalla più tenera età, assorbite dal padre che le insegnava a lei come agli studenti dell’Universita di Bologna. Là dove il riciclo dell’usato era possibile lei lo faceva proprio, sebbene ci avesse messo un po’ ad individuare i giusti negozi, quelli che garantivano la provenienza dei capi, che certo non era igienico tutto ciò che usciva dai cassonetti delle apposite raccolte. Sul cibo poi, solo alimenti a chilometro zero, provenienti da agricoltura locale, ovviamente biologico. C’erano, proprio vicino a casa, quasi su P.zza Maggiore, nel cuore di Bologna, un paio di piccoli negozi che proponevano prodotti eccellenti, confezionati in modo essenziale, senza sprechi, che poi, l’eleganza della semplicità … Certo, costavano di più, era ovvio, ma la qualità si paga. Era un piccolo piacere quotidiano trattenersi qualche minuto in negozio a chiacchierare con le altre clienti, tutte vicine di casa o colleghe o amiche di famiglia. Per questo arrivava sempre con qualche minuto di ritardo al lavoro, ma in fondo lo studio di architetti era anche suo, quindi nessuno se ne lamentava. Si occupavano prevalentemente di ristrutturazioni in bioedilizia delle ville sui colli bolognesi e i loro clienti diventavo spesso anche amici e arrivavano allo Studio grazie al passaparola, che chi risiede in certe zone prestigiose si conosce sempre, perché l’edilizia sostenibile è un po’ più cara, certo, però è un dovere nei confronti del pianeta e qualche sacrificio…

Informazioni su Pendolante

Pendolo dal 14 dicembre 2004. Per fare 43 km mi accontento di un’ora e tre mezzi di trasporto. Sono e faccio molte cose, ma qui sono solo una Pendolate. (Photos by Filippo Maria Fabbri)
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28 risposte a Vite in viaggio: La donna dell’usato

  1. Guido Sperandio ha detto:

    E poi prendeva treni usati di terza, quarta, quinta mano, preferibilmente scartati dal terzo, quarto, quinto mondo, obliterando biglietti usati…
    (Parli come se quella tipa fosse morta… di certo, l’immagine sopra è di una donna dalla faccia molto usata…)

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  2. Miss Fletcher ha detto:

    Ritratto perfetto, direi! Buon lunedì Katia!

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  3. plus1gmt ha detto:

    un giorno potrai riciclare questo post

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  4. cinziarobbiano ha detto:

    Ecco. Guido lo ha detto prima di me… 😉 aggiungerei “che ansia…”

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  5. Principessa70 ha detto:

    mi sembra stanca….tanto stanca

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  6. ma le hai chiesto se potevi fotografarle gli anelli?!? 😛

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  7. Tratto d'unione ha detto:

    A me colpisce il mignolo alzato, rivelatore di sicura sciccheria ben nascosta dietro il look finto povero. Visto che hai ambientato questa storia a Bologna mi permetto di citare il bolognesissimo Danilo Masotti (l’inventore degli “Umarells”) il quale definirebbe questa perla di donna tipicamente bolognese una classica “comunista vista mare”.
    Ritratto perfetto!
    Complimenti!
    Sempre più brava!!!

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  8. rodixidor ha detto:

    Bello inventarsi un personaggio dalle impressioni di uno sconosciuto 🙂

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  9. stravagaria ha detto:

    Sei troppo brava 😀 secondo me è tutto vero! Anche mia figlia (la#2) acquista usato nei capannoni, del resto facendo volontariato organizzano sgomberi ecc…e si vede che ci ha preso gusto. A volte torna a casa con certe cose assurde che non ti dico… L’altra figlia è tutto l’opposto, così non mi annoio!

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  10. Lisa Agosti ha detto:

    Mi mette un po’ tristezza questa foto. È così magra…

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  11. Vanni ha detto:

    Messa male è? deve essere la piega della bocca che la rende poco simpatica! io penso… 🙂

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  12. Elena ha detto:

    Me la sono vista davanti agli occhi! Spero per lei che possa fare qualche cambiamento!

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