Il buio oltre il binario

   

 Il buio del mattino è più scuro dell’ultima volta. I marciapiedi della stazione sono strisce luminose tra l’oscurità. Il tempo passato lontano è poco, ma basta a memorizzare luci diverse del giorno. Il binario non è ancora a regime di pendolari, ma sicuramente c’è n’è una di troppo. Nostalgia di coperte e del termosifone di case. Poi la coppia, con passo lento, a braccetto passa. Si guardano attorno i due, come a passeggio sul lungomare. Tranquilli, placidi, stupiti di un mondo non loro. Turisti della stazione. Mettono quiete e rievocano la stazione come un luogo da guardare.

 

Informazioni su Pendolante

Pendolo dal 14 dicembre 2004. Per fare 43 km mi accontento di un’ora e tre mezzi di trasporto. Sono e faccio molte cose, ma qui sono solo una Pendolate. (Photos by Filippo Maria Fabbri)
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20 risposte a Il buio oltre il binario

  1. Marcello Trombetti ha detto:

    Molto bello questo mini racconto .

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  2. stravagaria ha detto:

    Spero stessero andando in vacanza… 🙂

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  3. Alessandra ha detto:

    “Turisti della stazione”… bello: anch’io a volte mi sento così quando prendo il treno 🙂

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  4. Guido Sperandio ha detto:

    Ecco un ottimo splendido inizio per un giallo.
    Incipit condotto da mano maestra, complimenti. Meriterebbe un degno seguito, non meno di un Maigret, come minimo, ma lui è morto e tu… sei troppo occupata a non perdere il treno. SIGH! Peccato.

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  5. Miss Fletcher ha detto:

    Turisti della stazione… bellissima definizione, questo racconto ci ha trasportato tutti là, sul binario.
    Brava Katia!

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  6. Gisella ha detto:

    Mi sembra di non avere mai sentito tanto freddo quanto questa mattina. Giuro.

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