L’artista del cesso

  La cappelliera porta bagagli nel bagno della stazione d’arrivo sorprende, ma in fondo è coerente col luogo. Scontato è invece il “guazzetto” sul pavimento di non dubbia origine. Il resto sembra in ordine. La parete però è imbrattata di fresco di scritte rosse. Nessun imbarazzo negli occhi dell’autore, il ragazzo che ho incrociato entrando nel bagno delle signore; lui ne è uscito con un pennarello in mano. Gentilmente il giovinotto ha lasciato il suo recapito per le interessate specificando i trattamenti ai quali le suddette potrebbero essere sottoposte nel caso. L’accostamento proposto di parti anatomiche lui/lei è vario, ma niente di originale che gira e rigira sempre quelle sono. Nemmeno le doti artistiche del proponente si rivelano particolarmente sviluppate e le bozze che ha prodotto risultano grezze e ancora immature, tuttavia ben comprensibili. Potrebbe essere quotato in certi ambienti e il bagno di stazione è uno di questi. È commovente come certe cose non passino mai di moda. Nonostante le tante bacheche virtuali da sporcare di contenuti osceni (non necessariamente a sfondo sessuale), c’è ancora chi predilige le pareti dei bagni. Dovrebbero inventare un’apposita app che simula i muri più gettonate per questo tipo di messaggi: spogliatoi, wc, stazioni, pareti delle scuole… Sarebbe popolata certamente da ridondanza di contenuti, ma si userebbe meno vernice per ricoprirli. Però poi cosa leggeremmo in seduta nei bagni pubblici?

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Pendolo dal 14 dicembre 2004. Per fare 43 km mi accontento di un’ora e tre mezzi di trasporto. Sono e faccio molte cose, ma qui sono solo una Pendolate. (Photos by Filippo Maria Fabbri)
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31 risposte a L’artista del cesso

  1. ysingrinus ha detto:

    Quasi romantica questa avventura: nonostante la tecnologia la tradizione guida la passione. In un mondo dove ci si lamenta sempre del tempo speso dai giovani sullo smartphone, gli scrittori da cesso cercano invece un luogo piú raccolto ed intimo per la loro arte.

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  2. stravagaria ha detto:

    In quei bagni solo in caso di estrema, e dico estrema ricordando l’unzione, necessità… 😉

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  3. aaaaaah! pensavo ti riferissi a questo:
    https://it.m.wikipedia.org/wiki/Fontana_(Duchamp) 😛
    (quoto ysingrinus)

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  4. sabato83 ha detto:

    I bagni della stazione non passeranno mai di moda. Nessuna tecnologia li batterà…

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  5. tiZ ha detto:

    certi posti sono immortali…

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  6. Tratto d'unione ha detto:

    Un grande classico. In questo caso però tu eri avvantaggiata: avevi visto di persona il messaggero offerentesi. Valeva la pena? 😛

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  7. Guido Sperandio ha detto:

    È anche utile: ricorda che certi organi hanno anche altre funzioni oltre a quelle previste dal transito in quel certo posto.

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  8. Miss Fletcher ha detto:

    Uhm…a me questa cosa di scrivere sui muri fa proprio innervosire, in qualunque posto accada, è più forte di me.

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  9. rodixidor ha detto:

    Pubblicità pro(ce)sso ….

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