Lo zen e l’arte dell’equilibrio

 

Non è da tutti l’equilibrio. 
Trovare un baricentro su una sedia di metallo nell’atrio della stazione, dormendo, è un’arte affinata in anni di circensi evoluzioni sul filo di una vita in bilico, borderline.
Penzola la testa sul petto, s’inclina il corpo allontanandosi dallo schienale, ma prima di piombare a terra con un tonfo, una molla di collaudate contrazioni muscolari lo rimbalza all’indietro. Ogni volta si piega di più, ma sempre evita il baratro e il pavimento. Forse il suo è un finto dormire, un apparente assopirsi dei sensi concentrati in esercizi di meditazione zen. O solo lo hanno costretto anzitempo a sottrarsi dal suo letto portatile, ammucchiate ora contro il vetro, e come ogni abitante mattutino di stazione, soffre dell’ora e casca dal sonno.

Informazioni su Pendolante

Pendolo dal 14 dicembre 2004. Per fare 43 km mi accontento di un’ora e tre mezzi di trasporto. Sono e faccio molte cose, ma qui sono solo una Pendolate. (Photos by Filippo Maria Fabbri)
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12 risposte a Lo zen e l’arte dell’equilibrio

  1. un’altra intrusa riflessa nel vetro! sarà mica che diventa la tua firma, come il salame di jacovitti?!? 😉

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  2. ysingrinus ha detto:

    Si diventa abili, col tempo, sia a mediare che a dormire!

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  3. pendolo0 ha detto:

    Bella foto! Il gioco di riflessi e` molto suggestivo!

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  4. Fancyhollow ha detto:

    Ma in realtà non è neanche seduto, levita😉

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  5. Lisa Agosti ha detto:

    Non ho mai capito come facciano quelli che dormono così. Io mi andrei a stablire contro al pavimento.

    [Stablire = finire spiaccicato, in dialetto reggiano]

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