“La vita è un viaggio quotidiano.” Così si legge sul blog Pendolaresimo, e non è un caso che declini in “esimo”… Il primo blog in cui puoi trovare Pendolaritools, mischiati a ricette e a consigli su dove andare a Milano, ma anche tante interviste a pendolari. La trentesima intervista Pendolante è alla blogger autrice di Pendolaresimo.
Da dove viene il tuo nick e/o nome del blog?
Uso #pendolaresimo da un po’ di anni, per raccontare le mie peripezie da pendolare. Più che un nick è una filosofia di pensiero: pendolo per scelta!
Come nasce il tuo blog?
Nasce perché dopo 16 anni di onorato pendolaresimo era giunto il momento di raccontarsi, e di raccontare questo popolo di persone a tratti rassegnate a tratti fiere, che per necessità, amore, lavoro sono costrette a passare una parte della loro giornata in carrozza.
Perché e come prendi il treno?
Per lavoro, ogni giorno, da 16 anni.
Come passi il tempo sul treno?
Ho fatto un lungo periodo in cui passavo il tempo leggendo. Ho letto moltissimo. Ultimamente lo passo lavorando, programmo la giornata al mattino e faccio le ultime cose che mancano la sera al ritorno.
Se leggi, qual è Il miglior libro da treno?
Qualunque libro che valga la pena di leggere! Non credo che le ‘letture da treno’ siano diverse da quelle da divano!! Per me, adesso, tutto Murakami.
Cosa attrae maggiormente la tua attenzione negli altri pendolari/viaggiatori?
Le storie. Mi piace da morire creare storie da un dettaglio, guardarli e provare a scoprire chi sono, da dove vengono, dove vanno. A chi è rivolto quel sorriso, o con chi stanno parlando al telefono. …sono una stalker, insomma!
Come influisce il pendolarismo/viaggio in treno sulla tua vita?
Dopo aver sofferto la sindrome del ‘perdo tempo’ ho deciso che quel tempo di viaggio è tempo per me. E adesso sono convinta che senza quel ‘distacco’ tra il lavoro e casa non sarebbe la stessa cosa!
Se non scrivessi di pendolarismo, scriveresti ugualmente?
Scrivo per lavoro, quindi sì! Pendolaresimo è solo uno dei tasselli della mia vita ancorata alle parole. Non posso pensarmi senza una penna o una tastiera: è il solo modo che conosco per trasferire le mie emozioni!
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Le altre Interviste Pendolanti:
- I pensieri di una pendolare
- FIFM – Fatevi I Fatti Miei
- Pendolare marittima
- LaPendolare
- Diario di un lettore pendolare
- Passaintreno
- Esperienze da autobus
- I bookwatcher di Libri in metro
- Diario di una pendolare partenopea
- Viaggiatore statico
- Distributore di Sclero
- A Bassa Velocità
- L’AzzeccaGarbugli
- Osservando i Mezzinudi
- Pendolo fiorentino
- Diario di un Pendolo agreste
- Vita da pendolare
- Pendolare dal finestrino
- Apierri trenodopotreno
- Ipertesti viaggianti
- Carta che resiste
- Conteggiatrice di pendolari sui treni
- Leuconoe coglie il treno
- Villaggiolocale
- Dai tetti di Parigi
- Pendolare newyorchese
- Pendolante intervistata da Pendolaresimo
- Pendolante intervistata da Measachair
- Pendolante intervistata da Le cronache del topo
Da scoprire… 🙂
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Sì 🙂
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il primo post che apro è “tra cavatappi e biciclette” (https://pendolaresimo.wordpress.com/2016/05/19/ciclosfuso/) –> click, “segui”. di default, capisci bene il perché. 😉
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😉 di, lo avevo visto e capisco bene. Per me è un Po’ lontano ma è il l’ovale per te
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Bella intervista, conosco bene la sindrome del “perdo tempo” da pendolare! La cura è proprio la creatività, un gran toccasana! 🙂
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Assolutamente, l’unico rimedio
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Intervista simpatica, vispa l’intervistata!
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Assai vispa e simpatica :/)
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Era un sorriso venuto male
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Bella questa intervista!
E quanti siete, voi blogger pendolari!
Buon sabato Katia.
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Aumentiamo alla velocità di un treno:)
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