Anche i pendolari londinesi si tagliano le unghie in treno

  Leggono, mangiano, dormono, si truccano, fissano il vuoto. Pochi parlano. Si tagliano anche le unghie in treno i pendolari londinesi. Uno se le mangiava (ma ancora attaccate alle dita). Borse, ventiquattrore, pc, pranzo a seguito, quotidiani. Ombrello, se piove. Alcuni puzzano già alle 8 del mattino, altri nemmeno alle 5 del pomeriggio. Uguali a noi i pendolari londinesi, ma spesso dotati di un accessorio supplementare: il bicchiere da asporto di caffè/te/cappuccino. Bio-vegeta-vegani. Ho visto bere infusi verdi che nemmeno Rocky durante gli allenamenti trangugerebbe. Silenzio sulla metro di Londra. Nessuno parla al cellulare. Sarà che non c’è rete nel Tube. Uno dei vantaggi di viaggiare sottoterra. E mi sorge il dubbio che i problemi tecnici per installare la linea siano solo scuse.  

Professionisti cravattati, impiegati, operai, studenti… Dipende dalla linea, dalle sue fermate. Nel caos dell’ora di punta però, quando il vagone è pieno tutti si fermano sulla soglia. Non entrano, non spingono, non urlano o imprecano. Si fermano e aspettano e il loro contegno funge da monito per i turisti stranieri. Tuttavia, per maligna volontà di negare una così marcata supremazia in civiltà – da sempre favoleggiata in mitologici racconti di chi da Londra tornava – ho constatato che il treno non accenna nemmeno a chiudere le porte se un solo lembo di giacca sporge all’esterno. Non parte. Non ti mutila, azzoppa o ghigliottina. Conviene quindi pazientare, aspettare il successivo che tanto arriverà tre o quattro minuti. 
E mentre, sul mio binario modenese, mi spingono per salire sul treno in ritardo urlando al cellulare, penso che in fondo non farei a cambio, che gli sbalzi di temperatura nel percorrere i cunicoli della metropolitana proverebbero la salute di un cavallo, che alcune linea scendono così profondamente nel sottosuolo che solo in miniera e che forse stare chiusa in un tubo alla luce artificiale ogni giorno non mi piacerebbe e non potrei godere il paesaggio della campagna emiliana dal finestrino… Ora chiudo che entro in galleria e non ho più campo.

Informazioni su Pendolante

Pendolo dal 14 dicembre 2004. Per fare 43 km mi accontento di un’ora e tre mezzi di trasporto. Sono e faccio molte cose, ma qui sono solo una Pendolate. (Photos by Filippo Maria Fabbri)
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21 risposte a Anche i pendolari londinesi si tagliano le unghie in treno

  1. Maurizio Vagnozzi ha detto:

    Si, lo so che sono di parte perche’ la Tube la prendo da sempre e adoro il suo ordinato silenzio, ma guarda che c’e’ wifi su quasi tutta le linee 🙂

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  2. clipax ha detto:

    Così si manifesta la pazzia umana…nel tube di Londra…

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  3. stravagaria ha detto:

    A Milano il cambio di linea rossa/verde a Loreto nelle ore di punta con gli studenti maxi-zaino-muniti é quasi un battesimo del fuoco. A Londra per lo meno sei sicuro che ti lascino scendere 😉

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  4. FIFM ha detto:

    ah…
    i “problemi tecnici” (….) possono essere una tale gioia….!

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  5. tiZ ha detto:

    Ma non è inquietante e al tempo stesso una gioia per le orecchie? ??

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  6. Simona ha detto:

    Che bello questo dipinto londinese! Buon weekend 🙂

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