L’hanno cambiata la panchina del primo binario. Quella a limite del marciapiede, abitata da gente al limite. Tutte le hanno cambiate le panchine in stazione. Non più quelle verdi con un’unica seduta per più persone. Grigie ora, con quattro posti divisi da braccioli. Come sedie singole. Non più fianchi che si toccano, sederi che si sfiorano, spalle che sfregano. Non più contatti occasionali indesiderati. I braccioli fanno barriera, ma impossibili anche le aderenze volute, i tocchi cercati, gli abbracci anelati. Non ci si può più sdraiare sulla panchina del primo binario, per dormire, riposare o fare l’amore, che di notte – passata l’ora dei pendolari – che ne sapete chi ci abita qui è come passa il proprio tempo? Un’esaltazione all’individualismo le nuove panchine. Una spinta all’isolamento di chi già è considerato asociale, di chi magari con le parole inciampa e affida alla fisicità d’un contatto l’approccio col mondo.
Così la panchina del primo binario, da sempre condominio di umanità al margine, è diventata villetta prefabbricata di un quartiere degradato di periferia, dove per incontrarsi non basta salire le scale, ma ci si deve impegnare per sporgersi oltre il bracciolo del giardino, in sforzo di volontà conviviale. E per molti è un passo eccessivo.
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Mi piace l’idea della villetta prefabbricata.
BUON GIORNO.
Quarc
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si contrappone al condominio, ma qui non è un buon cambiamento
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Non mi piacciono queste panchine: sembrano quelle delle sale d’aspetto, sono burocratiche e senz’anima. E poi ogni tanto si ha bisogno di una panchina a tutta lunghezza per allungare le gambe e far spazio a un sogno.
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vedo che condividi il mio pensiero Viv
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“Non più contatti occasionali indesiderati. I braccioli fanno barriera, ma impossibili anche le aderenze volute, i tocchi cercati, gli abbracci anelati.”
Vedo di mettere insieme “indesiderati” con “anelati”. La rima, quella c’è…
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è il “ma” la chiave.
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Mai “ma” fu più illuminante.
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🙂
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L’altra è la classica panchina, era anche di un bel colore… questo forse ora sono più diffuse, se passerò a Genova dalla stazione farò caso a quali abbiamo qui, proprio non me lo ricordo.
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Magari ogni stazione ha le proprie
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Solo tu sapresti rendere così triste la storia di una panchina…
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Lo prendo come un complimento
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Era quella infatti la mia intenzione! 😀
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Allora grazie 🙂
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beh, beh, c’è pur sempre la possibilità di risolverla “all’italiana” nottetempo, seghetto e lima…
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Ottima idea. Ultimamente sei molto … Creativo 🙂
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semplice applicazione della saggezza popolare: “se non puoi saltare né aggirare l’ostacolo, segalo via” XD
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😀
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Esteticamente sono poco fotogeniche, poi manco aiutano a socializzare. Voto no!
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E siamo in due
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