Da che parte?

Il bar della Stazione è un via vai di pendolari pre e post viaggio, ferrovieri, lavoranti e abitanti a vario titolo di questo non luogo, non spazio, a volte non tempo . Il fast food interno di primo mattino non è ancora popolato di studenti, non odora di fritto, non è nemmeno aperto, ma incombe nelle insegne e nel design del luogo che al comfort dell’ospitalità preferisce un arredamento di passaggio che invita alla velocità della consumazione. Il bar della stazione offre un doppio affaccio, due possibilità di guardare il mondo. Da un lato la vista binari, per chi s’immalinconisce per lontane mete, dall’altro l’animazione del piazzale che si apre sui viali cittadini. E la vivacità del movimento mattutino di viaggiatori uscenti o entranti, di chi prende o perde l’autobus, va a piedi, in bicicletta o sale al volo in un’auto posteggiata male, i saluti di chi parte o di chi arriva, le migrazioni, i gruppi di studenti, quelli di nullafacenti, i taxi, le biciclette, i trolley, i pacchi, i fornitori dei negozi… tutt’oggi muove oltre la vetrata scura del bar della stazione, che rende il mondo un film alla televisione; una teca che separa gli esotici animali di uno zoo: quelli dentro dagli altri fuori. 

Informazioni su Pendolante

Pendolo dal 14 dicembre 2004. Per fare 43 km mi accontento di un’ora e tre mezzi di trasporto. Sono e faccio molte cose, ma qui sono solo una Pendolate. (Photos by Filippo Maria Fabbri)
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29 risposte a Da che parte?

  1. (OT: ma cosa non è la stazione illuminata dal tiepido sole delle 7 a marzo?!?)

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  2. stravagaria ha detto:

    Sembra il fotogramma di un film sudamericano, con quel drappo che sembra una bandiera e quei colori seppiati. La vicinanza con il maestro ti sta facendo diventare sempre più brava 😉

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  3. Gisella ha detto:

    Io adoro i bar delle stazioni. Hanno sempre un non so che di decadente che li rende unici

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  4. alidivelluto ha detto:

    Sempre interessanti i bar delle stazioni. Si incontra bella gente.

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  5. rodixidor ha detto:

    Il bello delle stazioni è che le parti non sono fisse ma intercambiabili, si è spettatori ed attori, basta superare la soglia del bar e si può stare dall’altra parte della vetrata. 🙂

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  6. Guido Sperandio ha detto:

    Belle le parole e anche l’immagine: questa dà un senso di sospeso, qualcosa che sta lì per accadere… m’è venuto in mente Mezzogiorno di Fuoco, un attimo prima del momento culminante, quando arriva il treno, la poca gente scompare per lasciare posto all’incontro-scontro…

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  7. Enri1968 ha detto:

    Bel post, l’hai colto al volo. 😊

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  8. Miss Fletcher ha detto:

    Una bella finestra sul mondo e sulla quotidianità, brava tu a cogliere i dettagli e la foto è proprio bella!

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  9. miele2016 ha detto:

    Quando ero bambina prendevo il treno ogni anno per andare in vacanza. Mi affascinava guardare fuori dal finestrino al tramonto, quando la luce del giorno andava perdendosi lentamente per lasciare il posto al buio della notte ed alle luci che si accendevano negli interni e che raccontavano storie lontane e sconosciute. Passo molto bello il tuo! Ciao, sono Miele.

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  10. tiZ ha detto:

    invidio il tuo tempo per fermarti alla stazione… io sono sempre di frettAaaaaa

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