Campanilismo da stazione

Il campanilismo non è prerogativa emiliana e probabilmente nemmeno italiana. L’esaltazione della patria città di per sè è positiva, ma si sa che spesso si trasforma in avversione per quelle confinanti. Su quella straordinaria direttrice che è la via Emilia, arteria stradale fondamentale per l’Emilia Romagna, che qui nessuno qui chiama Statale 9, si susseguono città fondate o rifondate dai romanani e probabilmente da allora, in qualche modo, nemiche. Ogni città, sulla via Aemilia, ne avrà quindi una che la precede e una che la segue a cui tenere testa. La mia Modena si trova Bologna da un lato (a cui rapimmo la famosa Secchia) e Reggio Emilia dall’altra tra i cui abitanti, amabilmente chiamati da noi “teste quadre”, io lavoro (e non vi dico le lotte quotidiane). Segue Parma, invisa ai reggiani allo stesso modo probabilmente che ai piacentini. Quasi parallele alle via Emilia si trovano le ferrovie Milano-Bologna e Bologna-Ancona, lungo le quali si rincorre un uguale campanilismo. Così, non stupisce affatto alla stazione di Reggio Emilia di trovare un cartello con la scritta Parma nascosto ai piedi del cestino dei rifiuti. Nemmeno lo sforzo di buttarcelo dentro hanno voluto fare. 

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Pendolo dal 14 dicembre 2004. Per fare 43 km mi accontento di un’ora e tre mezzi di trasporto. Sono e faccio molte cose, ma qui sono solo una Pendolate. (Photos by Filippo Maria Fabbri)
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16 risposte a Campanilismo da stazione

  1. Guido Sperandio ha detto:

    «Il campanilismo non è prerogativa emiliana e probabilmente nemmeno italiana», incipit perfetto.
    Paese che voi, contrapposizione che trovi. Di etnie, religioni, caste, generi. Alla faccia de L’unione fa la forza. C’è da scommettere che succede che coi treni: i vagoni di testa si sentono superiori anche quelli di coda.

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  2. No, non è prerogativa emiliana, posso assicurare. Fai conto che da noi (posto dove andiamo in estate, in Piemonte) c’è un paesino che credo conti una ventina di abitanti in inverno. In estate certo parecchi di più, ma se arriviamo ai cento sono tanti. Però è diviso in due zone, “Di sopra” e “di sotto”, con tanto di giochi che attraggono un tifo accanito contro l’altra “fazione”. Più per divertimento che per altro, è vero, però sotto sotto avverti qualcosa che stona. E comunque certi paesini liguri dell’entroterra non sono certo da meno…

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  3. per un attimo ho pensato: beh, un autostoppista a cui non serviva più. poi ho realizzato che, trattandosi di una stazione ferroviaria, non è stata una gran pensata 😀 😀

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  4. stravagaria ha detto:

    Il campanilismo,come il patriottismo, è estraneo al mio modo di pensare. Non che non abbia le mie simpatie ma sono totalmente avulse dalle mie origini personali. Quando mi chiedono di dove sono son sempre tentata di rispondere: “Sono europea, in seconda battuta italiana e in terza milanese e non riposo all’ombra di nessun campanile…” 😊

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  5. Affy ha detto:

    Accipicchia, si arriva a tanto? :(((
    Un abbraccio da Affy

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  6. alidivelluto ha detto:

    Oramai temo a commentare, un ulteriore errore da parte mia non mi darebbe possibilità di recupero 🙂

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