Binario rotto

Il mio vagone che salta e oscilla, ho pensato adesso muori, con tutte le cose che ho da fare, poi ho sentito che stavano piovendo asteroidi su di noi, che ci coltivano da tutte le parti, mi sono aggrappato al sedile. Ero su una giostra impazzita […] mi sono tenuto con tutte le mie forze mentre il vagone ballava, avevo paura di cadere, c’era anche del fumo e un odore forte di ferro bruciato, era un brutto film, dentro c’ero anche io. E i cavi che penzolavano fino a terra, mi sono detto: sei sopravvissuto fin qui, povero pendolare che sei, non vorrai mica morir folgorato adesso?

[p. 3 di La Repubblica, 26/01/2018]

Il 25 gennaio 2018, alle 6.57 del mattino, il treno di pendolari numero 10452 è uscito dai binari. Partito da Cremona, era diretto alla stazione di Milano Porta Garibaldi. Tre le persone morte e una cinquantina di feriti.

Informazioni su Pendolante

Pendolo dal 14 dicembre 2004. Per fare 43 km mi accontento di un’ora e tre mezzi di trasporto. Sono e faccio molte cose, ma qui sono solo una Pendolate. (Photos by Filippo Maria Fabbri)
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27 risposte a Binario rotto

  1. lamelasbacata ha detto:

    Tanta tristezza….

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  2. Gisella ha detto:

    Grazie per questo, cara…

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  3. quarchedundepegi ha detto:

    Terribile. Purtroppo ci sarà il capro espiatorio… ma il vero responsabile è già in lista in una qualche circoscrizione elettorale.
    Buon Giorno.
    Quarc

    P.S.: Ne scrissi ieri sul mio blog.

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  4. marco1946 ha detto:

    Oggi su tutte le prime pagine compare la parola PENDOLARI (insieme a foto di vagoni accartocciati); da Sole-24ore a Leggo.
    Ma era meglio se i giornalisti avessero scritto qualcosa, negli anni scorsi, sulla necessità di controllare lo stato della rete ferroviaria

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  5. Tratto d'unione ha detto:

    Lutto. Non solo per le vittime e i feriti gravi. Lutto anche per questa nostra Italia sempre più corrosa dall’avidità

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    • Pendolante ha detto:

      Ogni giorno i pendolari si siedono tranquilli su un sedile (se ci riescono) e fiduciosi si fanno condurre senza responsabilità di guida, senza preoccupazioni di traffico, scegliendo spesso il mezzo pubblico con intenzione, ma anche per necessità. Nel buio esterno, in sonnolente lettura o appisolati, o pensando agli impegni della giornata, improvvisamente il caos, lo stravolgimento totale… so che sai immaginarlo. Non proseguo oltre

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  6. alemarcotti ha detto:

    Un pensiero per loro.

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  7. tramedipensieri ha detto:

    Treni, aerei, traghetti…boh…non si riesce a capire che non siamo merce…

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    • Pendolante ha detto:

      Sempre si rischia quando ci si muove. Andare in auto è certo molto più rischioso e statisticamente gli incidenti dì’auto provocano molti più morti non certo meno drammatiche, ma quando si è su un mezzo di trasporto pubblico ci si affida ad altri e un incidente è un tradimento, oltre che un danno e una tragedia

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  8. 1957lp ha detto:

    … trasmissione “sei su radio 1” questa mattina : quella italiana, è la rete ferroviaria statisticamente più sicura in europa …. anche se purtroppo anche un solo incidente è troppo!

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  9. Tanto più doloroso quando alla morte (e al terrore dei sopravvissuti) si aggiunge l’idea che potesse essere evitabile

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  10. tiptoetoyourroom ha detto:

    Ti ho pensata l’altro giorno… ti ho pensata come ho pensato alla mia migliore amica che va al lavoro in treno, ai miei alunni che vengono a scuola, a me quand’ero pendolare negli anni dell’università. Alle persone coinvolte e anche a quel treno distrutto, che sembrava fatto di carta tanto era accartocciato 😦

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