Il mio primo racconto su Le 7 note
Raccontava spesso quell’aneddoto del suo passato nelle serate con gli amici, un po’ per il gusto istrionico di intrattenerli, un po’ perché quella storia apparteneva a un mondo lontano dal quale con fatica si era affrancata.
Al primo piano del suo condominio, quand’era bambina, abitava un vecchio, arcigno professore che si diceva avesse avuto un passato di illustre musicista, ma all’epoca viveva dando lezioni di pianoforte a pochi bambini che venivano da fuori quartiere. Lei si fermava spesso sul pianerottolo ad ascoltare quei suoni che, per quanto stonati da mani inesperte, erano vivi, pieni, reali, non filtrati da radio o televisione. Melodie sconosciute nel suo mondo fatto di musica pop, quindi dense di mistero e fascino. Un unicum in quel palazzo popolare, anzi, nell’intero rione. Più di una volta il professore l’aveva sorpresa seduta sulle scale condominiali ad origliare e un giorno, con tutto il coraggio dei suoi 7 anni…
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Bel racconto! Sono davvero felice che tu sia tornata a scrivere, peccato che le note siano solo sette, magari potresti aggiungere diesis e bemolle 😉
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Grazie Viv! Vedrò di inventarmi qualche altro tema da seguire 🙂
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Che bello!
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Grazie Mela 🙂
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Bello! Ma perché non usi anche bemolle e diesis? Sette sono poche
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Grazie. Aspetta di leggere le altre 🙂 Domani tocca al RE
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