Voice off di Katia Mazzoni di un episodio del Docu-Film “Binari” (2018) di Diego Cenetiempo. Foto di backstage di Filippo Maria Fabbri
Cerco il mio spazio, il mio angolo confortevole di viaggio solitario: silenzio attorno, fronte in direzione di marcia, lato finestrino, ma se nella carrozza c’è chi legge un libro, fotografarlo è prioritario e la scelta del posto è condizionata dalla posizione migliore per scattare col cellulare, immortalando copertina del libro e frammenti del lettore: mani, busto, gambe, borse anche. Mai i volti che il rispetto della privacy esige sacrifici. Archiviato lo scatto in memoria, riposto lo smartphone, apro il mio libro. Bello, ma si accavallano pensieri. Alcuni accantonati irrisolti, altri che offuscano i primi irrisolvibili. Fuori dal finestrino periferie di fabbriche, case e cortili e fili di panni stesi sorpassati in velocità. Poi la campagna, una striscia verde in movimento, filari di vigne rincorrono campi e fossi e rotoballe e strade sterrate e cimiteri campestri e macchine ferme ai passaggi a livello… Tutto fluisce lasciando impressioni sulla retina, ricordi visivi che attraversano il finestrino di carrozza ferroviaria e poi, anche loro, passano. Da dentro al vagone si osserva a volte. Altre no. Si dorme.
“Binari” è un progetto di ARPA del Friuli Venezia Giulia – LaREA. Produzione: La Cappella Underground Sceneggiatura: Paolo Fedrigo, Diego Cenetiempo
oggi ho viaggiato con qualcosa di molto simile a un bull terrier fra le gambe. il mammifero non era da foto ma la tipa che si è seduta vicino me e che ha tirato fuori dalla borsa un biscottino a forma d’osso rigorosmente avvolto in una bustina d’organza (“per quando incontro i cagnolini”) era una perla altro che da fotografare.
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Ecco. Avrei voluto esserci anche io 🙂
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