La solitudine dei pendolari primi

In stazione un’ora prima del solito, mi inerpico dal sottopasso fino al binario 4, guardando senza troppa nostalgia il primo, oltre le rotaie, dove ogni giorno aspetto il mio treno.
Vuota questa banchina. I più sono rimasti di sotto, nel corridoio interrato che per quanto non riscaldato, almeno protegge dall’aria pungente del mattino e dai piccoli tifoni generati dal passaggio dei merci. Rifletto sulla mia solitudine, segno evidente di masochismo termico, quando un uomo giunge alle mie spalle, mi supera e si va a sedere sulla gelida panchina di metallo al centro del marciapiede. Immagino i brividi di freddo che dalle sue terga salgono lungo la schiena. Indifferente a me, indifferente a lui, rimaniamo così, soli. I primi arrivati sul binario.

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Pendolo dal 14 dicembre 2004. Per fare 43 km mi accontento di un’ora e tre mezzi di trasporto. Sono e faccio molte cose, ma qui sono solo una Pendolate. (Photos by Filippo Maria Fabbri)
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28 risposte a La solitudine dei pendolari primi

  1. stravagaria ha detto:

    Giornata fuori dall’ordinario? Spero qualcosa di piacevole…

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  2. Bella immagine. Peccato per il titolo 😆 😛

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    • Pendolante ha detto:

      HAHAHA. Ne deduco che nn hai apprezzato il libro (che non ho letto)

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      • mah, guarda… è uno di quei libri che non posso dire di “aver letto”, ma che ho letto a sufficienza per dire che mi basta anche così. in altre parole: è uno di quei libri che ho letto in piedi in libreria, sarà stato sì e no per una mezz’oretta (quindi quasi metà, in pratica 😆 ), a spizzichi e bocconi ma, davvero, non mi ha detto nulla. quello che ho pensato è che se quel libro non avesse avuto quel titolo non avrebbe vinto lo strega, avrebbe venduto a dire tanto la millesima parte di quello che ha venduto, sarebbe stato sufficientemente anonimo e nessuno avrebbe mai pensato di girarci pure un film. invece ha un titolo “odiosamente” perfetto che fa da contenitore perfetto ad una storia da botteghino: un’accozzaglia di sfighe e casualità che neanche elena ferrante è riuscita a mettere in piedi 😀 è il libro perfetto per un premio strega, è il libro peretto da classifica ed è il regalo perfetto per natale. è tutto perfetto (e, aggiungo, paolo giordano mi sta pure simpatico a prescindere in quanto fisico teorico, quindi ninete contro di lui). l’unico difetto è che è l’ennesimo libro in stile scrittura holden – e qua c’è sicuro la mano pesante dell’editor , tutto pancia e frasi lunghe tre parole. non giela posso fare, è più forte di me, mi indispone: non è un blog, non è un commento ad un blog, è un libro, mannaggiallamiseria. e invece ormai la “letteratura” è questa: quella che da settimane in italia mette in cima alle classifiche dei libri più venduti giulia de lellis e il libro sulle corna (!!!), una roba che solo a scriverlo dovrebbe far venire voglia di invadere la polonia

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        • Pendolante ha detto:

          Adoro quando ti lanci in appassionate recensioni negative 🙂

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        • gaberricci ha detto:

          Eh la madonna :-). Al tempo in cui uscì ero ancora nell’età target del libro, ma ricordo di essermi rifiutato di leggerlo perché mi sembrava un romanzo ricattatorio e scritto apposta per suscitare il pianto. Ora mi dici pure che abbondava di filosofia spicciola e sintassi epilettica. Sia lodato il mio istinto di adolescente!:-)

          P.S.: guilty pleasure: PAGHEREI (oddio, non esageriamo) per essere il ghost writer di libri come quelli della De Lellis. Tanto sono titoli che vende la campagna marketing, potresti sbizzarrirti a renderli talmente assurdi da essere in pratica opere d’avanguardia ed infarcirli di inside jokes per gli addetti ai lavori. Assumetemi!

          P.P.S.: ma quanti termini in inglese ho scritto nel P.S.?

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  3. Gisella ha detto:

    Ti capisco, anche se normalmente arrivo in ritardo al binario, trovando un certo affollamento…

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  4. Miss Fletcher ha detto:

    La foto sembra un dipinto, davvero bella! Cambiando treno cambiano anche i viaggiatori e il freddo ormai si fa sentire.
    Buona giornata cara!

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  5. marco1946 ha detto:

    Esiste la tribù dei Piedi Neri (vivono tra il Canda e il Montana)
    Esiste la tribù dei Nasi Forati (inventarono il piercing)
    Si sta costituendo la tribù dei Sederi Freddi?

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  6. Guido Sperandio ha detto:

    L’ho guardata e riguardata, è un’immagine da premio. C’è dentro tutto, ci sono proporzioni, stile ma anche intensità emozionale. Inevitabile un collegamento col maestro delle solitudini USA, Edward Hopper (in quest’ultimo caso si tratta di solituduini femminili e di dipinti).

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  7. Meteora ha detto:

    Sembra un mondo parallelo…un lo è

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  8. Valeria Minciullo ha detto:

    È una delle foto più belle che hai scattato!

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  9. massimolegnani ha detto:

    le contrapposizioni, la folla sullo sfondo e l’uomo solitario in primo piano, la luce artificiale e il cielo che rischiara, e la simmetria delle strisce bianche, la centralità della tettoia e sotto questa l’uomo che appare isolarsi dal resto, tutto è perfetto in questa foto (e le tue riflessioni non sono da meno)
    ml

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