Cronache da un parcheggio

Spenta l’auto nel parcheggio, recupero borsa e oggettistica varia dal sedile passeggero, per scendere in strada. La mia vicina di posteggio fa lo stesso, ma mi precede nelle operazioni e si avvia sul marciapiede verso la mia stessa meta. Al primo albero che incontra, nell’aiuola vicina, appoggia i palmi delle mani sul tronco, come fosse un viso di bambino. Pochi secondi e passa al successivo dove all’imposizione delle mani accompagna un lieve cenno d’inchino devozionale. Al terzo albero piega la testa in segno d’ossequio. E così andando si fa tutto il filare per finire inghiottita dalle strisce pedonali e disperdersi nell’edificio antistante.

Informazioni su Pendolante

Pendolo dal 14 dicembre 2004. Per fare 43 km mi accontento di un’ora e tre mezzi di trasporto. Sono e faccio molte cose, ma qui sono solo una Pendolate. (Photos by Filippo Maria Fabbri)
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14 risposte a Cronache da un parcheggio

  1. Guido Sperandio ha detto:

    Beh, non è un’idea così astrusa. Penso ci si possano ritrovare parecchi benefici di vario genere, scaricare energie negative e assumerne di positive, favorire la concentrazione mentale, ecc. ecc. ecc. Senza contare che un albero è più serio e costa molto meno di uno psicoqualcosa.

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  2. rmammaro ha detto:

    se ci ha trovato sollievo

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  3. Marco Carnazzo ha detto:

    Oddio. Potrebbe essere una mia collega 😀

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  4. Lisa Agosti ha detto:

    Che bella idea 😀 La cosa più bella è che l’ha fatto davanti a tutti, fregandosene.

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  5. stravagaria ha detto:

    Sarebbe da intervistare… il problema sarebbe trovare il tempo durante il tragitto auto-lavoro- parlo del tuo tempo si intende, lei mi sembra che non abbia problemi nell’attardarsi… che bello!

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