Stazione Termini

Stazione Termini. Film italiano del 1953 diretto da Vittorio De Sica. Dialoghi inglesi riscritti da Truman Capote.

Il film è stato distribuito negli USA con il titolo di Indiscretion of an American Wife, in una edizione ridotta a 63′. Restaurato nel 1983 in una edizione di 87 minuti come Terminal Station.

  • Soggetto: Cesare Zavattini
  • Sceneggiatura: Cesare Zavattini, Luigi Chiarini, Giorgio Prosperi
  • Produttore: David O. Selznick
  • Fotografia: Aldo Graziati, Oswald Morris
  • Montaggio: Eraldo Da Roma
  • Musiche: Alessandro Cicognini
  • Scenografia: Virgilio Marchi

Il film è stato presentato in concorso al 6º Festival di Cannes ed è totalmente ambientato alla stazione, il luogo dell’attesa in cui non si è più nel prima e non ancora nel dopo e in questo stato si trova la protagonista, nel dubbio se partire e tornare dal marito, o restare con l’amante. Il film è frutto di una serie di compromessi con il produttore americano David O. Selznick, marito di J. Jones, ed è uno strano e mal riuscito tentativo di inserire due divi di Hollywood in una struttura neorealistica. Il risultato è uno stacco netto tra i due protagonisti e gli italiani che li circondano, che appaiono come stereotipi dell’italianità, macchiette. Il moralismo dell’epoca, poi, sembra il vero protagonista del film. Unico attore italiano che impersona un personaggio positivo é Gino Cervi; Paolo Stoppa é un maniaco, Memmo Carotenuto un ladro. Non mi sembra il film migliore di De Sica, ma non posso permettermi di sconsigliarlo.

Trama

Mary, giovane signora americana, viene a passare qualche tempo a Roma, presso una sorella. Essa ha lasciato a Filadelfia il marito e la piccola figlia: avendo conosciuto l’insegnante Giovanni Doria, s’innamora del giovane italiano. La relazione dura già da un mese quando, in seguito ad una telefonata dall’America, Mary decide di partire immediatamente. La raggiunge alla stazione Giovanni, che reclama una spiegazione. I due discutono lungamente: Mary, ch’era decisa a seguire il richiamo dei cari lontani, sta per capitolare, quando l’incontro col nipote Paul le fornisce un pretesto per sottrarsi alle insistenze di Giovanni. Questi, sentendosi offeso, la schiaffeggia. I due si separano. Incontratisi di nuovo si rifugiano in un vagone abbandonato: qui li scopre un frenatore, che li conduce al commissariato della stazione. Quando Mary dichiara che partirà, i due vengono rilasciati. Per Giovanni la delusione è amara: Mary, che il timore dello scandalo ha indotto alla partenza, gli giura eterno amore.

Interpreti

  • Jennifer Jones: Mary
  • Montgomery Clift: Giovanni
  • Gino Cervi: il commissario
  • Paolo Stoppa: signore alla stazione
  • Memmo Carotenuto: ladro
  • Richard Beymer: Paul

Remake

Indiscretion of an american wife. Amare per vivere. Regia di George Kaczender. Produzione per la TV in cooperazione con ABC Pictures, in onda negli Stati Uniti il 09/03/98 sul network Lifetime, ottenendo un share elevato.

Con Anne ArcherAndrea OcchipintiMichael Murphy

Informazioni su Pendolante

Pendolo dal 14 dicembre 2004. Per fare 43 km mi accontento di un’ora e tre mezzi di trasporto. Sono e faccio molte cose, ma qui sono solo una Pendolate. (Photos by Filippo Maria Fabbri)
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6 risposte a Stazione Termini

  1. Fefo ha detto:

    Adoro i treni e le stazioni. Ancora più degli aeroporti.

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  2. Fabio ha detto:

    Film mai visto (lo fai apposta per mettermi in difficoltà), ma non privo di padri nobili. A parte De Sica vedo anche la firma di Zavattini. Sulla qualità non eccelsa mi fido del tuo giudizio. Bisogna ricordare che il grande Vittorio, oltre a un menage familiare molto oneroso (aveva praticamente due famigli parallele), era un giocatore compulsivo. Racconta la figlia Emi che quando si trattava di scegliere la meta delle vacanze il ventaglio delle scelte era sempre lo stesso: “Allora, ragazzi, dove volete andare: Venezia, Montecarlo, Saint Vincent, Las Vegas…?”

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