Tutti a bordo

Tutti a bordo. Film italiano del 2022. Diretto da Luca Miniero. Remake italiano di Attention au départ di Benjamin Euvrad (2021).

      • Sceneggiatura: Luca MinieroMichele AbatantuonoLara Prando
      • Fotografia: Federico Angelucci
      • Montaggio: Ian Degrassi
      • Musiche: Santi Pulvirenti

Un film leggero, a tratti demenziale, ma anche divertente. La trama è improbabile, ma proprio su questo si basa l’intera narrazione. Tutto è sopra le righe. Il treno si conferma un luogo ideale per raccontare storie. E… attenti alle pecore.

Trama

Dopo la fine del lockdown, Bruno deve fare da accompagnatore ad otto bambini durante un viaggio in treno per portarli in una scuola estiva. Tuttavia viene distratto in stazione dall’arrivo del padre Claudio e i bambini prendono il treno senza di loro. Bruno e Claudio si mettono quindi sulle tracce dei bambini, che intanto si godono il lungo viaggio senza accompagnatori, ma devono fare i conti con un capo treno che odia i bambini.

Interpreti

  • Stefano Fresi: Bruno
  • Giovanni Storti: Claudio
  • Carlo Buccirosso: Capo Treno
  • Giulia Michelini: Chiara
  • Gigio Alberti: Uomo con cappello
  • Viviana Cangiano: aiuto Capo treno
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Pendolari in piedi 3

Pendolari in piedi 1

Pendolari in piedi 2

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Lettrice Senza una scarpa

Lorenzo Ferraris. Senza una scarpa : racconti. Edizione a cura dell’autore, 2023.

Grazie ancora ad Ammennicolidipensiero che mi ha inviato questa foto con doppia valenza: da un lato una pendolare lettrice, dall’altra un pendolare scrittore. Da quanto si legge dalla quarta di copertina infatti, questi racconti trattano (anche) dei “segreti di un pendolare”.

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Pendolari in piedi 2

Qui Pendolari in piedi 1

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Lettrice senza titolo

Ammennicolidipensiero mi ha inviato una bella foto di viaggiatrice in lettura. Sconosciuta lei, sconosciuto il libro, ma l’immagine mi ricorda i quadri di Edward Hopper.

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Niente favole al telefono

I vagoni sono le nuove cabine telefoniche senza gettoni. Nessuna privacy o pudore nelle conversazioni al cellulare in treno. Che sia un regionale di pendolari o una freccia di professionisti, poco importa. È solo la tematica che cambia. Se sui regionali domina la telefonata domestica, d’ordinaria amministrazione famigliare, amicale e parentale, sulle frecce è la conversazione di lavoro a fare da padrona. Persino bilingue. Cosi al disturbo si aggiunge la noia di ascoltate questioni del lavoro altrui che, ammesso siano comprensibili, risultano quasi sempre tediose. E se chi parla recupera il tempo del viaggio al lavoro, chi ascolta non è pagato per farlo. E se i toni sono più pacati di quelli dei regionali (ma mica poi sempre) le tematiche sono molto meno avvincenti. Tra i due litiganti è il silenzio che vince.

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Lettrice con piccola libreria

Elena Molini. Piccola libreria con delitto. Mondadori.

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Lettrice col mondo che gira

Colum McCann. Let the Great World Spin. Bloomsbury

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Mosso emiliano

Strana la luce stamattina. Sarà l’ora d’anticipo sul solito orario, saranno i led del vagone che sparano luce in eccesso, sarà la nebbia lieve da escursione termica o il finestrino che filtra il mondo esterno. Sarà, ma fuori tutto è giallognolo, itterico e immobile. Solo il treno si muove.

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Lettrice molesta con ricordi

Sophie Kinsella. Ti ricordi di me? Mondadori.

Mi siedo come sempre vicino a un lettore pendolare, potendo. Lettrice in questo caso, vagamente color mimosa in onore dell’8 marzo forse. Se da un lato la scelta è strategica per alimentare questo blog, dall’altro lo è per garantirmi la tranquillità del viaggio. Silenzio. La nostra invece, appena il treno parte, mette il libro in borsa a vantaggio di una lunga conversazione telefonica attorno a farmacie, orari, appuntamenti, patologie, con una mancanza di pudore che sempre mi sorprende. Mai giudicare una pendolare dal libro.

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