Ore 15:17 – Attacco al treno

Ore 15:17 – Attacco al treno (The 15:17 to Paris). USA,  2018 diretto da Clint Eastwood.

attacco al treno

Il film è basato sull’autobiografia The 15:17 to Paris: The True Story of a Terrorist, a Train, and Three American Heroes di Jeffrey E. Stern, Spencer Stone, Anthony Sadler e Alek Skarlatos e racconta la storia dell’attacco terroristico al treno Thalys del 21 agosto 2015 e di come esso sia stato sventato proprio da Stone, Sadler e Skarlatos, che interpretano loro stessi.

  • Soggetto: dal libro di Jeffrey E. Stern, Spencer Stone, Anthony Sadler e Alek Skarlatos
  • Sceneggiatura: Dorothy Blyskal
  • Produttore: Clint Eastwood, Tim Moore, Kristina Rivera,Jessica Meier
  • Produttore esecutivo: Bruce Berman
  • Fotografia: Tom Stern
  • Montaggio: Blu Murray
  • Musiche: Christian Jacob
  • Scenografia: Kevin Ishioka

Un film noioso, ve lo dico subito. Ma la noia è data dall’iper realismo voluto da Eastwood con la scelta audace di far interpretare ai tre veri protagonisti della vicenda la parte di se stessi. L’attacco terroristico al treno Thalis delle 15:17 da Amsterdam a Parigi ricopre solo pochi minuti dell’intero film nel quale si raccontano le vite di questi tre ragazzi, dall’infanzia al conferimento della Legion d’Onore. Una vita fatta di insuccessi scolastici, di monotonia, di amicizia, del sogno americano di proteggere il Paese nell’esercito, ma anche in questo senza troppi successi. Tre bravi ragazzi americani, tre brave persone. Un continuo di flashback lenti, senza che nulla accada fino all’entrata in scena del terrorista sul treno. E anche qui l’eroismo dei tre protagonisti è rappresentato senza spettacolarizzazioni, come una normale reazione a una situazione di emergenza. Le scene girate durante la loro vacanza a Roma, Venezia, Berlino, Amsterdam sono di poche battute, una meraviglia espressa al minimo, ma reale, sbornie notturne e una certa dose d’inconsapevolezza e ignoranza che a loro non pesa e che Eastwood riassume, ironico, in una battuta della guida turistica tedesca che nel descrivere il bunker hitleriano, li riprende: “Qui erano i russi che stavano arrivando, non gli americani. Voi americani non potete prendervi il merito ogni qualvolta viene sconfitto il male.” Eppure il merito in questa vicenda è tutto di questi tre ragazzi.

Trama

Spencer Stone, Alek Skarlatos e Anthony Sadler s’incontrano la prima volta dal preside, sulla panchina dell’anticamera, in attesa di un rimprovero. Saranno ancora insieme molti anni dopo, a Parigi, davanti al Presidente della Repubblica, per ricevere la Legione d’Onore. In mezzo c’è un’amicizia lunga una vita, la scelta di arruolarsi (per due su tre di loro), un viaggio estivo in Europa e un treno, il Thalis delle 15:17 da Amsterdam a Parigi, sul quale i tre riescono ad immobilizzare un terrorista, il marocchino Ayoub El-Khazzani, il quale, armato con un fucile d’assalto intendeva sparare ai passeggeri, ed a tenere sotto controllo le condizioni di salute di Mark Moogalian, un passeggero ferito. 

Interpreti

  • Spencer Stone: se stesso
  • Anthony Sadler: se stesso
  • Alek Skarlatos: se stesso
  • Judy Greer: Joyce Eskel
  • Jenna Fischer: Heidi Skarlatos
  • Thomas Lennon: Preside della scuola
  • P.J. Byrne: Mr. Henry
  • Sinqua Walls: Marine
  • Ray Corasani: Ayoub El-Khazzani
  • Tony Hale: Maestro di ginnastica
  • Jaleel White: Garrett Walden

Informazioni su Pendolante

Pendolo dal 14 dicembre 2004. Per fare 43 km mi accontento di un’ora e tre mezzi di trasporto. Sono e faccio molte cose, ma qui sono solo una Pendolate. (Photos by Filippo Maria Fabbri)
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13 risposte a Ore 15:17 – Attacco al treno

  1. marco1946 ha detto:

    vedendo il film mi sono chiesto come mi sarei comportato io in circostanze simili (non il me 70enne, ma quello che ero a 30 anni)
    chissà
    comunque il coraggio è venuto dal fatto di essere 3 amici ben affiatati; un eroe solitario non avrebbe risolto altrettanto bene

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  2. ne ignoravo totalmente l’esistenza. mea culpa perché ho grande stima cinematografica del “compagno-illogicamente-repubblicano” clint. vado a cercarlo.

    p.s. c’è poi un altro film: “Mi attacco al treno”, di cui potrei essere protagonista in dublice senso: il primo, concreto, narra delle mie gesta da studente pendolare quando, in perenne ritardo, arrivai a salire più volte sul treno in corsa (quando ancora si poteva, sugli interregionali con le maniglie, attaccarvisi per aprire le porte); il secondo, metaforico, narra la risposta istituzionale (in versione elegante, in quella triviale nel titolo c’è un chiaro riferimento fallico) alle mie gesta da universitario precario di fronte alla possibilità di una stabilizzazione come ricercatore senza aver mai fatto marchette a destra e a manca.

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  3. stravagaria ha detto:

    Peccato sia noioso, in realtà da come ne parli mi sembrava interessante…

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    • Pendolante ha detto:

      In realtà lo è, ma ci si aspetterebbe da un film del genere qualcosa di forte, un action movie americano, ma mediato dalla regia di Heastwood. Invece la sua scelta narrativa è stata diversa e cozza con le aspettative dello spettatore. Solo ripensandoci poi si può apprezzare (o anche no, intendiamoci, non è che si debba per forza salvare tutto di un regista che sia ama)

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  4. Miss Fletcher ha detto:

    Ho fatto lo stesso pensiero di Viv, anche a me sembrava che potesse essere un film per nulla noioso

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  5. Marco Carnazzo ha detto:

    Qualche giorno fa TimVision me lo consigliava e ho pensato: “Ma guarda! Un film so treni di cui Pendolante non ha parlato!”
    Sempre sul pezzo! (O sul binario) ☺

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  6. Tiptoe ha detto:

    Non è proprio il mio genere. Io sono più da “Mi attacco al treno”…

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