(Racconto non pendolare)
Il mattino del quarto giorno fece esattamente quello che aveva fatto i tre giorni precedenti: spense la sveglia con due ore d’anticipo rispetto al solito orario e non dedicò nemmeno un pensiero all’ufficio o ai colleghi, alle prossime scadenze, alle riunioni, ai clienti. Disse alla moglie, che mugugnava tra le coperte, di dormire e si sedette al tavolo della cucina con una tazza di caffè americano e il suo portatile. Si costringeva a bere quella sbobba scura, convinto che il disgusto gli avrebbe provocato un benefico shock, stimolato in qualche modo la mente a reagire. Quando aprì il computer la desolazione della schermata bianca di Word lo sprofondò nello sconforto. Eppure sentiva che quella era la volta buona. Come nelle tre mattine precedenti impostò il numero di battute, 3.600, titolò “Racconto per B.”, si accomodò meglio sulla sedia e con ottimistica intenzione posizionò le mani, pronte a digitare.
Risucchio di caffè bollente, sirena intermittente del camion degli spazzini, ventola del frigo, accensione della caldaia.
Lo screensaver riempì di colori il bianco. Pesci tropicali nuotavano nell’acquario-monitor. Pigiò un tasto. Di nuovo opprimente candore.
Biscottiera, affettatrice, tostapane, cesto con frutta, lista della spesa. Avvicinò il foglio listato a mano e iniziò a copiare:
latte
farina
uova
cipolla
tagliatelle
detersivo piatti
Le dita sciolte in esercizio sforarono la lista scrivendo parole, digitate, battute, scagliate come freccette su un bersaglio.
cena
famiglia
gioia
doveri
lavoro
noia.
Aspettative
disilluse.
Recupero
tempo
perduto.
Sogni
creati
modellati
nell’infanzia.
Tradimento!
Meglio
educare
alla
rinuncia.
Adesso
è
il
tempo.
Manca.
Tempo?
….
Tempo!
tempo
tem..
“Hai fatto il caffè?” Guardò la moglie stropicciarsi gli occhi trascinando ciabatte maculate.
“No. C’è l’americano”
Il tasto Canc si rimangiò la lista al contrario aspirando nere lettere dal foglio che riconquistò il suo bianco.
Salvare le modifiche a Racconto per B.?
NO.
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Questo racconto partecipa all’ EDS (Esercizi Di Scrittura) la balena non è un pesce, dell’arcobalenica La Donna Camel.
Queste le regole:
scrivi una storia triste
mettici un pesce
mettici il bianco
stai dentro due cartelle (3600 caratteri)
– Angela con Album di famiglia in un interno. Bianco come il bagno nel mese dei lucci
– WonderDida con Lamento di una giovane morta e con La solitudine del sabato
– Gordon con Caramelle
– Dario con Austinu
– Lillina con Il soffio della vita
– Hombre con Chi s’è mai sognato di mangiare una rondine? e con L’incanutito e la salata immensità e con Neve dai pioppi
– Angela con L’agosto del pesce volante e del pettirosso timido
– Melusina con Missisipi e Una mano di bianco
– La Donna Camel con L’occhio del branzino deve essere bianco
Il coniglio mannaro con Diffidenza
Pernosprecareunavita con Le diottrie del sig. Paolo
Calikanto con Minnie
Il pendolo con La favola del pesciolino bianco e del principe pescatore
Gabriele con Peter e la sua Milena
Lillina con Gioie e dolori
Malinconico secondo le richieste e molto ben riuscito. Mi piace molto l’incipit 🙂
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Grazie Viv 🙂
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Geniale! Adoro questo pezzo, dice tante cose e le dice benissimo. Ottimo, ottimo.
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Supera le mie aspettative alora. Grazie Melusina.
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Bellissimo. Pur non pendolante, il tipo di scrittura rapisce come al solito.
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Non avevo mai pensato di rapire un Vagone … grazie davvero
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Triste , laconico (qui ci vuole), sai la cosa che mi ha impressionato di più e che non riesco a copiarti qui causa iPad bizzoso è quella lista di rumori del primo mattino che rendono il silenzio ancora più malinconico ,come al solito impeccabile ah mi piace anche il risucchio al contrario della lista …
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I rumori domestici dell’alba, nell’attesa, nel silenzio, nella desolazione, possono essere malinconici e terribili. Grazie Angela
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Iper-reale. Non succede quasi nulla ma già sappiamo tutto del protagonista. Sappiamo molto anche di sua moglie, le sue ciabatte maculate non mentono. Brava!
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Il non succede quasi nulla è il punto, le ciabatte un esclamativo 🙂
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Bellissimo, con un ritmo dal quale si riconosce il tuo stile unico!
Brava Pendolante!
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Prima o po ti dovrò offrire una cena, Miss
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Sono qui ad applaudire, davanti al monitor. 🙂 Molto bello. E bella la conclusione, la stilettata finale, dopo la cancellazione di tutto, la richiesta di salvare.
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I messaggi automatici dei computer possono essere sadici, infierire miseramente. Grazie Max
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Una grande interpretazione della vertigine bianca che tutti noi (o molti) abbiamo prima o poi sperimentato. (A parte la vertigine personale di comprarire anche come personaggio, se pure siglato, eh eh)
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Non volevo svelare togliendo il puntino, ma il tuo nome ci stava a pennello 🙂
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Niente male. Anzi, mi piace un bel po’. Complimenti.
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Ma ne sono assai felice. Grazie
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Come direbbe il mio Gravatar:
Ok, ma non farci l’abitudine baby.
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Sempre allerta!
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Bello questo racconto! Il foglio bianco di word a volte e` deprimente… 😀
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a volte anche di più 🙂
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È quel vuoto assoluto che mi prende a volte e che cerco di riempire a casaccio buttandoci dentro cose che rivesto d’importanza per avere una sorta di alibi. Poi per fortuna passa.
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Riempire il vuoto della pagina. Ci si prova Lillina e si riprova e riprova
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molto bello! mi è venuto in mente Shining!
“Il mattino ha l’oro in bocca”
🙂
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Orca!
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“Per quanto tu ti alzi all’alba non sarà mai troppo presto”
citazione della versione tedesca! 🙂 🙂
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Sono d’accordo, ma io faccio fatica ad alzarmi all’alba..
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a chi lo dici… 🙂
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ops… era quella spagnola, quella tedesca è: “Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi”
ma chi sei, la figlia di Kubrick?
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L’originalità paga sempre. E tu riscuoti.
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É un piacere
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Avevo appena letto e risposto a Hombre… poi è arrivato il tuo 🙂
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Di commento al tuo racconto, dici?
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sì 🙂
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Mi privi così del tuo commento al mio racconto? Dai, sii spietato
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Conciso e pungente. Mi è piaciuta anche la lista dei rumori mattutini.
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Grazie Gabriele. Conciso per regolamento, ma non mi è dispiaciuto
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