Come vinsi la guerra. (The General). Film muto, statunitense, di Buster Keaton, 1926.
- Regia: Buster Keaton, Clyde Bruckman
- Sceneggiatura: Buster Keaton, Clyde Bruckman
- Produttore: Buster Keaton, Joseph M. Schenck
- Montaggio: Buster Keaton, Sherman Kell
Ispiarato alla vera storia del macchinista Andrews a Big Stanty, il soggetto non originale è basato sul libro di memorie “The great locomotive chase” di William Pettinger, 1893. Nel 1989 è stato inserito fra i film conservati nel National Film Registry presso la Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Nel 2007 l’American Film Institute l’ha inserito al diciottesimo posto della classifica dei cento migliori film americani di tutti i tempi e nel 2000 lo ha inserito al diciottesimo posto nella classifica delle 100 migliori commedie americane di tutti i tempi.
Trama
Johnny Gray è il macchinista della locomotiva chiamata”il Generale”. Combattuto tra l’amore per la locomotiva e quello per la bella Annabelle Lee, quando viene riformato le perde entrambe. Un giorno un commando nordista confisca il treno su cui viaggia Annabelle e Johnny tenta in ogni modo di salvarla. Riuscito a recuperare il Generale, riesce a trarre in salvo la ragazza e a sventare i piani nordisti.
Interpreti
- Buster Keaton: Johnnie Gray
- Marion Mack: Annabelle Lee
- Charles Smith: Padre di Annabelle
- Frank Barnes: Fratello di Annabelle
- Glen Cavender: Capitano Anderson
Ti piace vincere facile eh? Buster Keaton. Qui siamo nell’empireo. Insieme a The Navigator probabilmente il miglior film di Buster. Genio puro.
Eter che Charlie Chaplin.
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Purtroppo verrà di peggio, finché riesco a trovare chicche come questa me la cavo… ho scovato certi filmacci italiani degli anni ’80. softcor polizieschi che ti daranno materiale di critica interessante.
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Concordo, esimio, anche se ho una certa ammirazione anche per Chaplin. Una splendida occasione per vederli assieme è la scena indimenticabile del finale di “Luci della ribalta”. Clownerie allo stato puro. Talenti inarrivabili.
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Mi rendo conto di non essere molto popolare nella mia antipatia per Chaplin (del quale non discuto certo i grandi meriti), ma ho sempre pensato che un artista di genio come lui facesse troppo il furbo, spingendo molto sul versante patetico e sul melò. Amo più gente come Buster, o perdenti formidabili come Stan Laurel e Oliver Hardy.
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