I cammelli. Film italiano del 1988 diretto da Giuseppe Bertolucci.
- Soggetto: Giuseppe Bertolucci e Vincenzo Cerami
- Sceneggiatura: Giuseppe Bertolucci e Vincenzo Cerami
- Fotografia: Fabio Cianchetti
- Montaggio: Nino Baragli
- Musiche: Nicola Piovani
- Scenografia: Paolo Biagetti
Il film inizia e finisce nello stesso posto e nello stesso modo, con una fuga nell’inventata stazione di Segreto. Tutto il film, strutturato in due episodi, ha come tema centrale la fuga, il cambiamento e quale luogo può rappresentarlo meglio di una stazione, posto deputato al viaggio, allo spostamento (anche simbolico, verso una nuova vita). Il primo episodio è picaresco e surreale, il secondo è un claustrofobico gioco al massacro in uno scompartimento di un treno. E anche il lieto fine può sembrare un paradosso. Nel primo episodio Abatantuono prevale sugli altri interpreti, e la satira prende di mira il lato più degradato del mondo dello spettacolo. Nel secondo di Paolo Rossi spicca per la sua tenerezza vulnerabile e l’oggetto di critica satirica è l’angustia morale della borghesia. Sabina Guzzanti, sebbene in una parte secondaria, lascia il segno e Caludio Bisio, ancora sconosciuto, regala una piccola perla per i suoi estimatori. Un film da vedere.
Trama
Una sgangherata compagnia guidata da Camillo, un impresario cialtrone e senza scrupoli, porta in giro per la bassa padana su un malandato cammello Ferruccio Ferri, esperto in cammelli e in procinto di vincere 500 milioni nel quiz Chi ne sa di più?. La meta è appunto Milano ma durante il tragitto, l’impresario presenta il “campione” del telequiz ad ogni sagra paesana o festa di fabbrica. Ferruccio, però, è stanco di essere trascinato da un posto all’altro come un’attrazione da baraccone e tenta ripetutamente la fuga, finché Camillo, prossimo alla bancarotta ed esasperato per le continue difficoltà, decide di sciogliere la compagnia e liberare dal contratto il campione del quiz. Ferruccio, rimasto solo, si presenta al gioco a premi, ma, inopinatamente, cade sulla domanda decisiva e vede sfumare la vincita dei 500 milioni, sebbene faccia ricorso.
Nel secondo episodio, disegnato da Vincenzo Cerami, Ferruccio, sul treno che lo riporta a casa, a Carpi, incontra Anna che sta tentando, due giorni prima delle nozze, di abbandonare il fidanzato Pino e convincere i propri genitori che è innamorata di un altro. Ferruccio in una grottesca messa in scena deve fingere di essere l’amante di lei. Gioca la sua parte così bene che fa scappare Pino e fa innamorare Anna. Alla stazione di Segreto lo aspettano l’impresario e la televisione per annunciargli che il suo ricorso è stato accolto e la vincita al telequiz è sua. Ferruccio afferra l’assegno e scappa con Anna dalle nuove proposte dell’impresario.
Interpreti
- Paolo Rossi: Ferruccio Ferri
- Diego Abatantuono: Camillo
- Giulia Boschi: Anna Moretti
- Sabina Guzzanti: Miriam
- Ennio Fantastichini: Pino, fidanzato di Anna
- Laura Betti: mamma di Anna
- Giancarlo Sbragia: padre di Anna
- Claudio Bisio: benzinaio
Questo avrei dovuto vederlo e non l’ho visto 😉
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Si trova in rete. Ne vale la pena.
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Non visto. Ma Piccioni e’ bravo. Alcuni suoi film (particolarmente “Luce dei miei occhi”) meritano davvero di essere visti.
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Mi sfugge qualcosa. Cosa c’entra Piccioni in questo film?
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Chiedo umilmente scusa ma ho confuso i due Giuseppe. A mia discolpa solo il virus che mi ha devastato la settimana. E non ha ancora finito.
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Essendo tu uno dei critici cinematografici a cui maggiormente do credito, sono andata a rivedere se fosse sfuggito a me. Ovviamente se tu non ti trovassi in stato di debilitazione virulenta non te lo avrei detto.
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