Festività con-gelata

Complice una bella influenza il gelo dell’ultima settimana l’ho visto solo dalla finestra di casa. Non mi sono mancati i binari e i vagone freezer o i treni cancellati per avverse condizioni meteo e nemmeno la pedalata successiva verso il lavoro. Ho goduto del tepore del plaid sul divano e se ho litigato per un posto a sedere è stato con il cane che pretende la poltrona come cuccia. Del raffreddore facevo anche a meno che l’albero di Natale è ormai addobbato con pacchetti di kleenex, ma sono i rischi professionali del pendolare che dovrebbe essere considerata categoria di lavoratori con trasporto usurante. Poi si sa che quando uno in famiglia è fuori uso, la gestione dei figli (e pure del cane) prevede salti mortali che spesso coinvolgono una cerchia allargata di famigliari e amici e se il periodo è quello pre natalizio allora saltano incontri, cene, appuntamenti che pare che il mondo a Natale finisca e se non ci si vede prima potrebbe non capitare mai più. La logica di questa corsa all’incontro la vedo tutta nel desiderio di riposo poi. Dal 27 dicembre tutti a casa con pantofole e plaid a smaltire gli eccessi di cibo, di baci e abbracci, di carte colorate e fiocchi, di glasse, gelatine, zuccheri a velo, sostanze stupefacenti legali che sballano più degli acidi e rendono vana la dieta di un intero anno: cotechino, zampone, tortellini, fagioli e pure, lenticchie, Lambrusco, tortelli fritti col savor o la crema, panettone farcito, spumante, nocino… A ognuno le proprie varianti regionali.

Ecco, prima che la sbornia di grassi e zuccheri ci ottenebri la mente, auguro a tutti Buone Feste e un arrivederci sugli stessi binari, gelo permettendo.