Imputato per truffa

Mi imbatto, al lavoro, in un documento d’archivio giudiziario con sentenza esemplare, ma forse non tanto.

Siamo nel 1934 e il signor D.A. ha la pessima idea di salire sul treno Milano-Piecenza senza biglietto, sebbene si accontenti di viaggiare in seconda classe, ma in un’epoca in cui esisteva anche la terza. Prontamente intercettato il D.A. viene condotto innanzi al Tribunale, dove, tapino, ammette il fatto.

Scatta l’arresto, la schedatura, la foto segnaletica, l’imputazione di Truffa in danno dell’Amministrazione FF.SS.

Dalla perizia psichiatrica risulta che il nostro abbia “agito in istato di completa infermità psichica” e quindi viene dichiarato non punibile. Tuttavia, a scanso di futuri problemi, “si ritiene giusto ordinare il ricovero in un manicomio giudiziario, per la durata di almeno du anni

Non volendo ammiccare a una facile morale, testimonio solo d’un ritrovamento singolare. Pregasi astenersi commentatori nostalgici.

Informazioni su Pendolante

Pendolo dal 14 dicembre 2004. Per fare 43 km mi accontento di un’ora e tre mezzi di trasporto. Sono e faccio molte cose, ma qui sono solo una Pendolate. (Photos by Filippo Maria Fabbri)
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10 risposte a Imputato per truffa

  1. Sarebbe interessante capire se sia stato sentenziato dal tribunale che l’infermità mentale era causa dell’essere sprovvisto di titolo di viaggio o se quest’ultima condizione fosse stata semplicemente spia dell’infermità mentale. Che sempre la storia abbia in gloria Franco Basaglia, mai troppo ascoltato.

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    • Pendolante ha detto:

      Direi che l’evento sia stato determinante per il fermo dell’uomo e l’identificazione di una qualche problema da individuare. Dopo la legge 180 ci sono voluti altri 20 anni perchè venisse dimesso l’ultimo paziente del (ex) manicomio dove lavoro

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  2. Guido Sperandio ha detto:

    Manicomio, che già basterebbe, ma attenzione “giudiziario”!
    Nota: In questi giorni sto leggendo il libro di una norvegese scrittrice-viaggiatrice e i capitoli di una sua tappa nella Corea del Nord. Le perversioni a cui può portare una dittatura!… Mi va benissimo il caos in cui noi qui viviamo. 🙂

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  3. Lisa Agosti ha detto:

    Incredibile! “A scanso di futuri problemi”… due anni di manicomio giudiziario!
    Non scherzano questi!
    Ottimo ritrovamento, grazie per la condivisione. Dà l’idea di come siano cambiate le cose da allora.

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  4. gaberricci ha detto:

    Che sorte avversa, cielo: per non aver pagato un biglietto del treno, ha avuto un destino che, considerati gli anni, era ben peggiore della prigione… E direi che l’ideologia non è andata molto più avanti, ancora adesso più di qualcuno MINIMO incarcererebbe chi viaggia senza biglietto.

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    • Pendolante ha detto:

      La casistica del viaggiatore senza biglietto è varia e meriterebbe un approfondimento. Suppongo che il signore in questione abbia dato segni di squilibrio una volta intercettato dal controllore, ma certo un tempo si finiva in manicomio con troppa facilità, o per lo meno per motivi che oggi non considereremmo validi

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