L’uomo e la donna sono colleghi. Di ritorno da un incontro di lavoro, ripercorrono le tappe della riunione riassumendosi gli interventi più discutibili e argomentando le loro ragioni. Piuttosto concitati, pare facciano a gara a riesumare il contributo più demenziale del meeting. Sul sedile accanto ai due, non c’è modo di essere escluse dalla conversazione.
Terminate le parafrasi possibili, lui decide di passare all’imitazione per riportare testualmente alcune frasi: la sua voce si abbassa, si fa gutturale, il ritmo cantilenante accompagna una nenia di parole masticate di cui a malapena si capisce il senso. Scimmiotta persino certi vezzi gestuali che divertono moltissimo la collega. Questa, a sua volta, fa il verso ad un’altra partecipante all’incontro. Il tono della voce stavolta si fa acuto, petulante; mossette isteriche accompagnano la frase. O i due sono stati in compagnia di imbecilli per tutta la giornata, oppure c’è qualcosa che – al di là dell’episodio specifico – induce a trasfigurare l’immagine delle persone con le quali siamo in disaccordo. Nel riportarne le parole cerchiamo di prenderne le distanze, di portarli lontano da noi, dalla nostra “normalità”; li releghiamo nel mondo dei tonti, degli isterici, degli stupidi, arrivisti, calcolatori… Li deturpiamo, insomma, di un’umanità simile alla nostra. Pensandoli come qualcosa d’altro da noi difendiamo il nostro territorio di pensiero, la nostra autostima, rivendichiamo le nostre ragioni e, a volte, giustifichiamo anche una certa mancanza di rispetto per il pensiero altrui. Succede quando abbiamo subito un torto, un soppruso, un’umiliazione, anche solo uno sgarbo. Succede, a torto o a ragione e magari, su un altro treno, qualcuno sta scimmiottando i miei compagni di viaggio e forse anche me.
Sono d’accordo con la tua analisi fine e profonda. Ma forse sei stata un po’ troppo buona con questi due che fanno i grossi a scapito degli altri… P.S. complimenti per le immagini che più azzeccate di così non potevano essere 🙂
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Forse volevo giustificare me stessa, quando mi capita di fare lo stesso … anche se io, ovviamente, sono dalla parte del giusto 😉
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Come si dice…oggi a me, domani a te. Credo che quando qualcuno ci infastidisce anche lievemente scatti automaticamente la presa in giro caricaturale. Siamo umani in fondo 😉
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Assolutamente. Mi chiedo se sia prerogativa italiana, ma non so dare risposta
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Pingback: alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 11.03.14 | alcuni aneddoti dal mio futuro