Sandro Cappelletto. Altravelocità. Avventure di un viaggiatore in treno. Giunti Editore, 2009. 120 p. € 10.00.
Finalmente una guida alla sopravvivenza per pendolari. Consigli su come evitare controlli sull’abbonamento o su come non pagare il biglietto; al limite della paranoia la viaggiatrice che annota ogni risparmio ottenuto sui treni (tra frode e viaggia scrocco), come indennizzo per ogni ingiustizia della vita. Lo scrittore e critico de La Stampa, autore di questo libro, conosce ogni trucco e lo descrive assai bene. L’unico rischio, addentrandosi in queste pagine, è di essere risucchiati dal cinismo del protagonista che del viaggio ha fatto una professione e di Trenitalia un nemico da mettere sempre e comunque in difficoltà.
Dal retro di copertina: Viaggiatori affastellati, pendolari esasperati, passeggeri rassegnati e turisti disorientati, è arrivato il vostro cantore, il paladino di chi si sposta in treno, la guida nei meandri di Trenitalia, il vendicatore dei torti e ritardi subiti, il testimone delle peripezie sui binari che innervano la Penisola italiana, l’esperto conoscitore di vagoni e sedili e ritirate e stazioni. In 13 episodi, il narratore-viaggiatore inventato da Sandro Cappelletto per dare voce “alla plebe che viaggia”, racconta come un normale passeggero finisca per trasformarsi in implacabile professionista del viaggio tentando di sopravvivere a quelli che Trenitalia eufemisticamente definisce i “disagi”, le “cause tecniche”, i “motivi indipendenti”.
Intervista a Sandro Cappelleto di Radio Radicale