Operazione Apfelkern (Le bataille du rail). Francia,1946. Film di René Clément.
- Sceneggiatura: René Clément
- Fotografia: Henri Alekan
- Montaggio: Jacques Desagneaux
- Musiche: Yves Baudrier
Il film vinse il Premio Speciale della Giuria al Festival di Cannes 1946. Inizialmente concepito per essere un documentario, per questo è parzialmente commentato, vista la qualità del materiale girato, fu deciso di inserire alcuni nuovi episodi e di realizzare un lungometraggio. Ma in un lungometraggio non si può fare a meno di una storia e qui manca un intreccio efficace; non si riesce veramente ad interessarsi ai personaggi e alla loro vite. Ma questo è l’unico difetto che gli attribuisco. I volti dei macchinisti sono incredibilmente veri, le immagini leggermente velocizzate, come nei vecchi film muti. Il realismo é alla base del film girato interamente in stazioni, sui binari o sui treni. In rete qualcuno lo ha paragonato a Roma cittá aperta. Non posso parlare dei dialoghi, comunque essenziali, perché l’ho visto in francese sottotitolati in spagnolo. Epico. La vittoria finale é cosa nota.
Il deragliamento reale di un treno carico di carri armati, l’Apfelker appunto, a quanto si dice fedelmente ricostruito dal vero, è stato filmato simultaneamente da quattordici macchine da presa a distanza e con angolazioni diverse. Una ripresa eccezionale per quegli anni.
Trama
Nella regione di Chalon-sur-Saône (Francia centrale, a nord di Lione) nel 1944, prima dello sbarco alleato in Normandia, i ferrovieri francesi lottano contro l’invasore tedesco: passaggio della linea di demarcazione per uomini e posta, sabotaggi nelle stazioni di smistamento, deragliamento di un convoglio germanico. 1° dei (pochi) film francesi sulla Resistenza e 1° lungometraggio dell’ex documentarista Clément che avrebbe poi girato altri 5 film sulla seconda guerra mondiale. È una cronaca corale semi-documentaria e celebrativa della lotta anti-tedesca degli cheminots che sfocia a volte nell’epica, a volte nel dramma. Privo di una vera struttura narrativa e alieno da ogni sfumatura psicologica nel disegno dei personaggi, il film s’iscrive in quella svolta verso il realismo che contrassegnò molte cinematografie, persino quella hollywoodiana, all’indomani della guerra 1939-45. Notevole il contributo della fotografia di Henri Alekan, ma non è trascurabile l’apporto ai dialoghi sobri e funzionali di Colette Audry. Fu girato in circostanze fortunose con veri ferrovieri francesi e con mezzi precari, un po’ come Roma città aperta: il deragliamento del treno, per esempio, è vero, senza trucchi, e fu filmato con 3 macchine da presa. Distribuito in Italia nel 1954
Interpreti
- Marcel Barnault
- Jean Clarieux: Lampin
- Jean Daurand: Cheminot
- Jacques Desagneaux: Athos
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