La conta del rientro

  Uno zaino e due gomiti davanti, alcune persone dietro. Dal centro del vagone la popolazione pendolare appare drasticamente ridotta. La donna del Kindle c’è, e con lei ho scambiato formalità a seguito di un balletto improvvisato in corridoio per questioni di passaggio: quelle buffe e vagamente imbarazzanti danze involontarie che vedono due corpi muoversi in sincrono, specularmente, per procedere in direzioni opposte, farsi barriera l’un l’altro. Manca invece il finto finanziere col suo zaino, quello atteso da un’auto della Finanza all’arrivo, ma che poi la dribbla per prendere l’autobus. Parecchie facce nuove. Stagionali del pendolarismo forse, portati sui treni dai nuovi impieghi offerti dall’estate, magari in sostituzione di ferie, e che a settembre torneranno ad essere sedentari e disoccupati. Niente vacanzieri con valige che questo treno ferma a Parma e per quanto offra attrattive, non pare meta ambita di soggiorni estivi. Il druido lo trovo al bar della stazione, come sempreK coi suoi sandali e pantaloni di tela. Poi le stesse bariste, tranne una e il vecchio col bastone che non consuma, ma sta seduto al tavolo a guardar la gente. Mi sorride, come sempre. Un caffè. Via. 

Informazioni su Pendolante

Pendolo dal 14 dicembre 2004. Per fare 43 km mi accontento di un’ora e tre mezzi di trasporto. Sono e faccio molte cose, ma qui sono solo una Pendolate. (Photos by Filippo Maria Fabbri)
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10 risposte a La conta del rientro

  1. stravagaria ha detto:

    Tutto questo vuoto vacanziero fa apprezzare quei pochi volti familiari.

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  2. cinziarobbiano ha detto:

    Estate ferroviaria 🙂

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  3. Miss Fletcher ha detto:

    Viaggiatori d’estate, compagni di viaggio di una stagione.
    Parma è una gran bella città per me!
    Buon rientro cara!

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  4. Guido Sperandio ha detto:

    Si riprende possesso del proprio quotidiano, si catalogano le variazioni eventuali del frattempo, e ripreso il controllo, ci si accomoda, okay, tranquilli. Appresso, la giostra riparte, un altro giro.
    (Da anni penso che il vero Capodanno è Ferragosto)

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  5. bentornata.
    per me estate sui treni sono prima di tutto una serie di sensazioni fisiche: freddo polare (da aria condizionata costantemente malregolata), inebrianti profumi aromatizzati eau-de-ascell, riverbero della luce difficilmente gestibile perché una tendina su due è rotta o inesistente (che ancora devo spiegarmi chi è stato l’ubriaco che le ha progettate). però trovo spazio comodo per la bici, e questo è un vantaggio non da poco.
    diciamo che d’estate preferisco di gran lunga essere in vacanza 😀

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    • Pendolante ha detto:

      A me non dispiace l’estate sui treni, ma concordo nel preferire le vacanze e poi evito i posti che mi costringono a tirare le tendine, visto che probabilmente hanno visto l’acqua solo quando sono state tinte…

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