Andrea Laprovitera, disegni di Andrea Vivaldo. Il treno. Rizzoli-Lizard, 2010. Con un’intervista a Paolo Bolognesi.
Una Graphic Novel che racconta la strage alla stazione di Bologna attraverso la storia di tre ragazzi che parte dal 1968 per arrivare a quel 2 agosto 1980. Scrive l’autore dei testi, Andrea Laprovitera:
Perché è la Storia che li conduca dal “passato” delle contestazioni studentesche, degli scontri e delle passioni, al “presente” della tragedia che questo libro è nato per commemorare, attraverso un viaggio tra tempi e luoghi che vari flashback hanno tentato di unire: la “partenza” e “l’arrivo” di un decennio di vita di questo Paese, quello comprendente i tristemente noti “anni di piombo”.
Il caos e la casualità sembrano dominare questa storia, ma quell 2 agosto non era un giorno qualsiasi. era un sabato ed era estate, famiglie che partivano per le vacanze, operai che tornavano qualche settimana dai cari al sud, dopo un anno passato a lavorare tra grandi sacrifici… È una data scelta con l’intenzione scientifica e pianificata di fare più morti possibile. […] Non c’è stato un matto che si è svegliato il primo agosto con l’idea di mettere una bomba il giorno dopo. L’evento rientra in un crescendo terroristico di strategia della tensione lungo quindici anni e meticolosamante pianificato e teorizzato nel 1965, al convegno del Parco dei Principi.
La strage di Bologna ha reso tutte le nostre vite più povere.[Dall’intervista a Paolo Bolognesi, Presidente dell’Associazione tra i parenti delle vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980.]
2 agosto: una data impossibile da dimenticare.
Grazie per aver segnalato questo libro che farà parte delle letture nelle mie vacanze.
Un abbraccio da Affy 🙂
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da ricordare sempre e questa graphic novel lo fa con sentimento
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Segnato. Io ero bambina ma in parte l’atmosfera pesante di quegli anni la ricordo, cominciavo proprio allora a prenderne coscienza, pur in piccola misura
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avevo dieci anni e ricordo le immagini al telegiornale e il senso della tragedia e dell’orrore.
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come sei giovane…ne avevo 21. Non la si racconta mai abbastanza
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Mai abbastanza Cinzia
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rientra in quindici anni di pianificazione e non contiamo più quanti di silenzio
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😦
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Una data che non si può dimenticare.
Il libro non lo conosco però mi sembra un modo intelligente di presentare questa tragedia italiana.
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Sono d’accordo. Soprattutto la graphic Nobel è vicina anche ai più giovani che difficilmente leggerebbero libri sull’argomento
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Dalle stragi nazi-fasciste a Bologna a oggi, vedi ISIS, Iraq, Siria, per non parlare di qualche tempo fa, i Tutsu, e Pot Nol, e più indietro degli Armeni… non c’è un’epoca, una, innocente.
Ricordarne una, Bologna – ok, dico – ma per ricordarle tutte e, sopratutto, per sapere riconoscere in tempo quelle sorgenti nuove, perchè ogni sterminio nasce camuffato e ingannatore e quando si rivela putrtoppo è tardi.
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Ricordare quelli passati dovrebbe essere monito per il futuro. Purtroppo troviamo sempre nuovi modi di danneggiarci
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Appunto.
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