Rosselle Milome. Poche parole, moltissime cose. Einaudi, 2013 (I coralli)
I treni pareva che l’aspettassero.
Non sapeva bene dove andare, e il non saperlo le fece più paura dell’idea di prendere il treno da sola; era difficile scappare in un posto che non si sa qual è, e per un momento provò fortissima, violenta, la tentazione di tornare a casa. Ma ormai il guaio era fatto è la madre l’avrebbe sicuramente sgridata, offesa e forse picchiata fino a non farla uscire più di casa.Io ho sempre saputo dove andare; volevo andare nei posti che mi facevano stare bene. A casa mia non ci stavo sempre bene, eppure rimanevo perché dovevo. Non lo so. Non so se rimanere o andare dipende sempre da quello che uno vuole. Ora ho fatto quello che volevo, e sono felice. Tu dove andresti, per stare bene?
Anche lei voleva essere felice.
Vedeva passare un treno, poi un altro, poi un altro ancora. Arrivavano, si fermavano, sputavano via la gente, poi ne mangiavano altra, ripartivano. Il treno sapeva dove andare e forse anche quelle persone lì dietro ai finestrini.
La bambina rimase seduta su una giostra a forma di cavallo, fissando quei treni che sembrava s’inseguissero fino a quando qualcuno non si accorse di lei.
[pp. 187-188]
Libro bellissimo… Questa rubrica sostituisce i pendolari egregiamente☺💗
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L’ho appena finito e mi è piaciuto molto. Non conoscevo l’autrice. Una bella scoperta
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Treni, sempre treni… ma adesso se è vacanza, vacanza sia! Aspetto belle foto di topless!!!!
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Non usa più dagli anni ’80 il topless. Qui però ci sono molti cani
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Oh che tenerezza! Hai portato in vacanza anche quel bel bottoncino! 😁
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C’è l’ho sempre con me. Non si sa mai 😉
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