L’intervista di oggi ci porta in giro sui mezzi pubblici della capitale e delle ferrovie dello Stato, attraverso gli occhi divertiti – forse – ma certo divertenti di Skaiosgaio, autore del blog Mezzinudi. L’italia raccontata dai mezzi pubblici.
Da dove viene il tuo nickname?
E’ una storia lunga e appassionante. No, in realtà non così lunga e non è nemmeno appassionante. Nell’antichità avevo un blog su giovani.it (esiste ancora!). Essendo molto giovane e molto scemo, mi ero imposto un nickname divertente. Per questo motivo, senza motivo, scelsi skaiosgaio. In triestino, lo “scaio” è l’ascella, mentre “sgaio” significa “in gamba”. Quindi, letteralmente, sarebbe “ascella in gamba”. Era un motivo di rima. E comunque l’avevo detto che non era una storia appassionante.
Come nasce il tuo blog?
Vivo a Roma da 3 anni. Venendo da Trieste, il mondo del trasporto pubblico capitolino è stato uno shock per me. Autobus stracolmi di gente, risse alle fermate, scioperi e doppi scioperi, tram che si spezzano sulla tua testa (davvero: A riveder le stelle) e così via. Un pomeriggio, stremato dall’estremo viaggio sotto una selva di ascelle sudate, ho pensato a questo: o descrivo questo mondo o compio un attentato. Così è nato MEZZINUDI – L’Italia raccontata dai mezzi pubblici. A tal proposito, ho trovato il vecchio nick Skaiosgaio incredibilmente a tema.
Perché e come prendi il treno?
Il treno lo prendo per tornare a Trieste o per andare a salutare altri triestini sparsi per l’Italia. Noi del Nord-Est, malgrado quello che si pensa in giro, stiamo tutti salpando per altri lidi. Questione di sopravvivenza.
Come passi il tempo sul treno?
Guardo fuori dal finestrino, come fanno i cani. Poi leggo molto, ascolto musica, mi vedo una puntata di qualche serie televisiva o…guardo le persone!
Se leggi, qual è Il miglior libro da treno?
Quello che attira di meno il logorroico che viaggia al tuo fianco. Oppure no?
Cosa attrae maggiormente la tua attenzione negli altri pendolari/viaggiatori?
Parto dai dettagli. Un tatuaggio, un oggetto, un accostamento bizzarro di vestiti. Da lì mi metto a osservare finché non trovo il lato interessante da raccontare.
C’è però anche da dire che a Roma spesso non serve un grande spirito d’osservazione. Sui mezzi pubblici ci sono discussioni accese o personaggi così strani da richiamare subito la tua attenzione. Una volta, ad esempio, ho assistito a un interessante incontro tra un giovane tossicodipendente e un signore che era riuscito a smettere. Quest’ultimo gli faceva forza, gli diceva che ce la poteva fare. Il tutto in un romanesco colorito come solo a Centocelle. (lo trovi qui: Sudare fa bene)
Come influisce il pendolarismo/viaggio in treno sulla tua vita?
Come scrittore, è un esercizio continuo. Spesso sui mezzi succede “troppo”. Saper individuare il nocciolo del racconto non è facile, ci vuole esercizio. Come italiano, mi pone infiniti spunti di riflessione. Credo che sui mezzi si trovi una buona rappresentanza del nostro Paese. Voglio essere brutale ma sincero: viviamo in un paese ignorante, abitato da (molti) ignoranti. E non solo: noi italiani siamo individualisti. Da sempre. La nostra classe politica marcia (che è solo una parte, ma consistente) è, paradossalmente, una sincera rappresentanza degli italiani. Come essere umano, viaggiare sui mezzi può essere germoglio di arricchimento personale. E una continua sfida a superare stereotipi e pregiudizi. Il problema sorge quando qualcosa te li conferma, i pregiudizi!
Se non scrivessi di pendolarismo, scriveresti ugualmente?
Scrivo sempre. Scrivo sceneggiature, su riviste e per i fatti miei. Scriverei ugualmente e scriverò sempre. Ma scrivere di mezzi pubblici è divertente e terapeutico!
Le altre Interviste Pendolanti:
- Pendolo fiorentino
- Diario di un Pendolo agreste
- Vita da pendolare
- Pendolare dal finestrino
- Apierri trenodopotreno
- Ipertesti viaggianti
- Carta che resiste
- Conteggiatrice di pendolari sui treni
- Leuconoe coglie il treno
- Villaggiolocale
Ah, le tue interviste pendolanti sono fantastiche e lui è davvero simpatico, ora andrò a scoprire questo nuovo blog!
Grazie cara, buona serata a te!
Oggi ero alla stazione di Nervi che ha i binari davanti al mare e mi siete venute in mente tu e Pendolo 😉
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un destino legato alla ferrovia il nostro 🙂
Grazie per il pensiero
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Queste interviste mi hanno fatto scoprire dei blog veramente interessanti e ciascuno ha un punto di vista curioso ed unico. Una rubrica che mi piace molto 🙂
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Curiosare in rete apre orizzonti; un mondo di gente, come le stazioni
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