Interviste Pendolanti: Diario di una pendolare partenopea

cropped-copertina-blog-foto-pozzuoliSono felicissima di presentare l’intervista a una neo-blogger pendolare che proprio a giugno di quest’anno ha inaugurato il suo Da-diario di una pendolare che…  Tiz è pendolare partenopea ed è la prima volta che incontro una blogger napoletana, ma del Sud in genere, che fa del pendolarismo l’argomento principale del proprio blog. Lei poi ridefinisce  il concetto di “disagio del pendolare”, i suoi racconti sono al limite dell’incredibile, ma sinceri e passionali, colorati, belli. Grazie a Tiz per avermi dedicato un po’ del suo tempo.

Come nasce il tuo blog e perché quel “da” davanti al “diario”?

Un anno e mezzo fa ho cominciato a condividere le mie disavventure e i miei pensieri da pendolare con gli amici, mi sono accorta che sfogarmi aiutava ad esorcizzare tutti i disagi e le continue corse che facevo per incastrare tutte le mie cose, tra l’altro la loro solidarietà mi rincuorava !! Un giorno, un amico ha condiviso sulla mia bacheca il blog di “Pendolante” e da allora più persone mi hanno convinta ad aprirne uno mio… ed eccomi qui.

Nell’istante in cui penso all’evento che voglio condividere e lo elaboro sono già in un’altra stazione, sono già altrove; pronta per un’altra avventura. Ad ogni  stazione si apre uno scenario diverso, ecco perché il “da”..

Perché e come prendi il treno?

Praticamente pendolo da sempre, già dai tempi delle superiori, poi l’università e oggi per lavoro. Prima era un obbligo , oggi è una scelta. La tratta Gianturco Pozzuoli è diventata parte del mio quotidiano, quasi un componente della famiglia !!
Il treno non lo prendo .. lo inseguo , perché se non Sali in banchina non sai a che ora partirà, quindi lo rincorro trafelante . Ne ho rotte di cose in quel sotto passaggio !!

Come passi il tempo sul treno?

Ascolto musica, sempre ! E se non sono in catalessi da antistaminico leggo un libro. Per assurdo è l’unico posto in cui riesco a leggere senza addormentarmi.
Se leggi, qual è Il miglior libro da treno?

Sono passata da De Silva a Banana Yoshimoto, da Andrea de Carlo a Sandor Marai, ho apprezzato molto Ivan Cotroneo e Guillame Musso , ora sto per cominciare David Grossman. Ad ogni modo deve essere un libro in cui io possa trovare parte di me, devo sentirmi “a casa”, che unito alla consuetudine della tratta ferroviaria trova la massima esaltazione. Ogni tanto mi dedico al Sudoku, anche se la gente mi guarda in maniera stranissima!

Cosa attrae maggiormente la tua attenzione negli altri pendolari/viaggiatori?

In genere l’odore e la gestualità. In quel pezzo di percorso mi piace provare ad immaginare l’esistenza dell’altro , le sue aspirazioni , le sue paure… il trascorso impresso nelle pose. E’ una cosa istintiva che faccio se il personaggio è interessante.

Come influisce il pendolarismo/viaggio in treno sulla tua vita?

Ormai non influisce più, ho dovuto mettere in conto, anche se ho la tendenza a programmare tutto, che non posso più dare orari certi a nessuno.

Se non scrivessi di pendolarismo, scriveresti ugualmente?

Probabilmente sì.

Sei l’unica blogger pendolare del sud Italia che ho trovo in rete. Mi sono chiesta spesso come mai i pendolari scrivano delle loro avventure da Roma in su. Tu come te lo spieghi?

Da che io ho memoria, ho sempre viaggiato in maniera disagiata. Da piccola con mia madre attendevamo per ore un pullman che non arrivava mai, per cui non ci restava che fare un tratto  a piedi e cercare un percorso alternativo. Ai tempi delle superiori per fare 3 km ci mettevo anche un’ora e mezza (un’ora solo di attesa), finiva che dovevo farmela a piedi e mi buscavo un ritardo ogni due e tre ! Oggi la storia è la stessa !! Credo sia solo rassegnazione ,assuefazione, insomma non fa più storia.  Come dicevo prima essere pendolare è più che quotidianità è proprio parte del tuo corpo, qualcosa da cui non puoi separarti (perché ne hai bisogno), qualcosa con cui devi avere per forza di cose un buon rapporto (ne devi cogliere il buono se non vuoi farti “’o sang’ amaro” e accettarlo per come è), qualcosa in cui sperare (che a maronna c’accompagni), di arrivare a destinazione, in tempo, integri e sempre di buon umore..

Essere una pendolare napoletana  per me è qualcosa di ordinario ;tutti giorni un ritardo, un disagio, un viaggiatore molesto, un odore nauseabondo, una corsa contro il tempo eppure è qualcosa di straordinario; il paesaggio che scorre, il mare in lontananza, la parola gentile di un passeggero, ridere da sola in mezzo al vagone, riuscire ad estraniarsi da tutto eppure sentirsi parte di quel microcosmo.

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Informazioni su Pendolante

Pendolo dal 14 dicembre 2004. Per fare 43 km mi accontento di un’ora e tre mezzi di trasporto. Sono e faccio molte cose, ma qui sono solo una Pendolate. (Photos by Filippo Maria Fabbri)
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27 risposte a Interviste Pendolanti: Diario di una pendolare partenopea

  1. Vitadapendolare ha detto:

    E’ divertente (e anche rassicurante) leggere che le ragioni per cui si apre un blog sul pendolarismo risiedono spesso nella valvola di sfogo che esso offre.
    Complimenti a Pendolante per aver trovato la testimonianza di una pendolare del Sud d’Italia e benvenuta nel “club” a Tiz!
    Spero sarai dei nostri al prossimo raduno di pendolari-blogger 😉

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  2. tiptoetoyourroom ha detto:

    Interessante questa tua rubrica, non mi era ancora capitato di incontrarla. Mi sa che troverò qualche altro blog da seguire…
    Buona giornata 🙂

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  3. stravagaria ha detto:

    Bella intervista! Un modo per conoscere altri blogger interessanti anche per noi che del pendolarismo non abbiamo fatto un’arte… Buona giornata e ora vado a scoprire cosa scrive di bello Tiz.

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  4. Miss Fletcher ha detto:

    Interessante questa intervista e una voce nuova da ascoltare dai treni d’Italia, grazie cara, ci fai sempre scoprire nuovi interessanti blog!
    Bacioni!

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  5. tiZ ha detto:

    @Vita da pendolante ne sarei felice !! Grazie a voi tutti e @Pendolante per avermi “stanata” 😉

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  6. pani ha detto:

    bella! Ho visto che ci sono altre interviste, devo leggermele tutte

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  7. grazie, come sempre, per la preziosa segnalazione

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